La cosa più dura da incassare è il momento in cui tuo figlio ti dice che non ti vuole vedere e che sta meglio senza di te.
Provi a chiedere il perchè, non ti risponde, non da spiegazioni. Devi accettare la sua sentenza perchè al momento non ha appello. Ti rimane la speranza di una grazia o una amnistia successiva.
Cominci a chiederti perchè, dove hai sbagliato in tanti anni e che immagine hai dato di te. E’ il primo moto dell’animo. Poi subentra la razionalità, la mente riprende il controllo momentaneamente sospeso. Ti analizzi e critichi con la ragion pura le tue emozioni.
Ho sempre pensato che non ha senso cercare le colpe di qualcosa, anche perchè ognuno le colpe le vede dove vuole lui.
Conviene mettersi all’opera e lavorare perchè un problema si superi o si attenui.
Di fronte ad una persona che ami più di te stesso, di un amore che solo un figlio ti può procurare, un rigetto fa male, molto male.
La ragione dice di provare ad essere un uomo migliore se possibile, ma il dolore brucia, soffiarci sopra con la razionalità lenisce solo a tratti.
La ragione continua a dirti di non cercare colpe, semmai identificare errori e lavorare su quelli.
L’errore più grande può essere quello di cercare colpe e colpevoli, sia dentro di te che fuori.
Riguardo a ciò che senti, quello non ti fa ragionare.
di fronte ad una separazione, i figli possono avere reazioni contrastanti: rifiutarti o cercarti più di tutti. ti rifiutano per attirare l’attenzione, in realtà, dell’altro genitore.
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