Pari e Dispari

In settimana sono stato da Mario con Francesco, il mio amico fraterno, avvocato anche lui. Abbiamo riletto le memorie dell’altra parte. Ci prepariamo.

Mario è incazzato nero. Il volto tirato e le labbra strette. Ci saranno scintille in udienza.

Li sbranerà tutti. Mi ha fatto impressione.

Mi ha chiesto di scrivere qualcosa sui punti che mi vengono contestati.

Nella e mail ho ribattuto punto per punto e l’ho mandata.

Avverto un senso di malessere. Ho fatto una cosa che non avrei voluto fare. Ho tirato fuori la registrazione della sera in cui sono andato via. Appartengo al genere delle persone pacate.

Io ed i miei colleghi pacati amiamo poco la ribalta. Abbozziamo sorrisi, offriamo il fianco. Subiamo per lo più. Non è una dimostrazione di debolezza, anzi. E’ un modo di affrontare la vita, in punta di piedi. Non ci piace il trambusto. A volte sacrifichiamo la presenza pur di non sentire chiasso. Azzittiamo per primi noi stessi, consapevoli che rumore genera rumore.

Noi pacati abbiamo una soglia molto alta dell’incazzatura. Ci incazziamo ma sappiamo contare fino a 10. Preferiamo contare che fare polemica. La polemica ci affatica ed è inutile. Sul risultato quasi sempre è irrilevante, se non dannosa.

Il problema è quando ci incazziamo. Significa che il livello di provocazione ha superato un limite molto alto.

Se a rompersi è un vaso ne uscirà un po’ d’acqua, qualche coccio si spargerà per terra. C’è da pulire, un po’ di fastidio. Se a rompersi è un serbatoio, il danno potrà essere maggiore. Si ripara. Quando si rompe una diga, sono guai seri.

In questo momento mi sento proprio come un invaso. La diga che ho creato scricchiola. Mi stanno facendo incazzare e conto a fatica. Strano per me che amo i numeri. Ho la necessità di riparare la falla perché esplodere non fa bene a nessuno. Non è quello che voglio soprattutto. Le poche volte che ho perso veramente le staffe, me ne sono pentito. Ci si perde sempre.

Se in una causa si tenta di proteggere il proprio portafogli, negando dei guadagni, non sarà una cosa corretta. Lo vedo come un tentativo di proteggere i propri interessi però. Mi pare naturale in qualsiasi persona. Lo farei anche io molto probabilmente. Ci sta che lei neghi di avere un lavoro, mi vuole spillare più soldi.

Non mi pare nemmeno tanto disdicevole tentare di dissimulare una propria responsabilità nell’alienazione del padre da parte dei figli. Nella sua mente lei non è responsabile. Io l’ho chiamata in causa per tutto ciò. Ci sta che uno si difenda secondo le proprie convinzioni.

E’ una causa, ognuno si difende al meglio che può.

Quello che mi sta facendo perdere la pazienza è l’insistenza nel dire menzogne sui fatti accaduti. Quella sera del 21 agosto 2015 cucinavo della carne per i ragazzi, lei era al negozio dove dice di ‘’non lavorare’’.

Rientrata in casa, già dava di matto. Era in escandescenze per motivi non precisati. Purtroppo accadeva spesso. AAAAA mi aveva chiesto la carne poco cotta, a lui piace al sangue. Così la avevo servita in tavola. Si scherzava, era una serata serena.

Arrivò lei in cucina sbraitando per il disordine, vide la fettina di carne e mi apostrofò.

Ex moglie: Non sai fare un cazzo!

Purtroppo ai suoi modi da principessa avevo fatto il callo, ma la rapidità del fatto, tra ingresso e offesa non mi aveva dato il tempo di entrare nel personaggio remissivo. Una maschera costruita in tanti anni di ricerca del quieto vivere. In genere a queste sue esplosioni replicavo con una battuta. Facevo finta di nulla. Deviavo.

Quella sera non ci ero riuscito.

Ero rimasto ai fornelli.

Lei prese il piatto di AAAAA con la fettina su, si avvicinò e mi spinse per mettersi al mio posto. La spinta aveva preceduto l’esclamazione.

Ex Moglie: Togliti!

Eppure avevo fatto tutto con tanta dedizione.

Avevo chiamato lei per sapere cosa prendere per cena. Ero andato nella macelleria preferita dai ragazzi e avevo preso delle bisteccone come piacciono a loro. Avevo cucinato con loro seduti al tavolo in cucina. La sua irruzione, una rovina.

Feci opposizione col peso alla spinta. Le tolsi il piatto e lo riposai sul tavolo.

Mi arrivò un ceffone in pieno volto senza che potessi proteggermi. Replicai d’istinto .

Da quel momento il finimondo. Urlava e con il telefono in mano diceva di voler chiamare i genitori, i carabinieri. Mi avrebbe fatto passare i guai se non fossi andato via. I ragazzi piangevano disperati. AAAAA si andò a nascondere in camera. BBBBB le chiedeva di non telefonare piangendo. Cercai di calmarla per un buon quarto d’ora o forse più. Impaurito, accesi il registratore del telefono. Almeno  si capisce che non sono stato io ad iniziare, pensai. Voleva denunciarmi a suo dire.

Questa la registrazione.

Ex moglie: Cafone maleducato, alzare le mani a… ricchione… alzare le mani ad una donna, non si fa.

Paperino: Le hai alzate prima tu le mani

Ex moglie (urlando): embè, ma tu sei un uomo, coglione, sei un uomo!

Paperino: la devi smettere di gridare.

Ex moglie (urlando): sei un uomo!

Paperino: La devi smettere di gridare, ci sono i ragazzi.

Ex moglie (urlando): io…non me ne frego un cazzo, ora grido!

Paperino: la devi smettere.

Ex moglie: Hai capito! (alterando la voce con voce stridula) non mi fare così, non mi fare così che fino a mo sei stato tu!

Paperino: la devi smettere, sei stata tu a iniziare anche a urlare.

Ex moglie: Si, si

Paperino: Non ti ricordi nemmeno, non ti ricordi nemmeno..

Ex moglie: Vattene che mi fa male l’orecchio, devi sparire, stronzo di merda. Mo’ mi hai rotto il cazzo. Vattene.

Paperino: La devi smettere.

Ex moglie: Hai rotto il cazzo!

(BBBBB piange)

Uomo: La smetti?

Ex moglie: Mi stai distruggendo, te ne vuoi andare?

Paperino: Ma vattene tu!

Ex moglie: No, io no.

BBBBB (piangendo): Basta no, non chiamare!

Ex moglie: Devo chiamare la nonna e il nonno!

BBBBB: Perché?

Ex moglie: Perché voglio che se ne va!

BBBBB (piangendo): ma perché? Basta!

Ex moglie: Perchè non lo voglio vedere, ci ha rovinato, stavamo bene, sono arrivata qua dopo 12 ore di lavoro, e devo continuare a lavare e pulire i cessi e stendere le tue cose! Hai rotto il cazzo a me e ai tuoi figli!

Paperino: e io cosa ho fatto? Sono stato a giocare?

Ex moglie: Ma che cazzo me ne fotte, basta, che me ne fotte!

Bambino (piangendo e gridando): No, basta!

Paperino: la smetti? La smetti?

Ex moglie: la smetti tu? La smetti.

Ex moglie: Per piacere te ne vai? Vattene, te ne vai?

Paperino: questa è casa mia anche.

Ex moglie: Ma che casa tua! (Sempre con il telefono in mano)

Paperino: e tu ti comporti in maniera educata!

Bambino(piangendo e gridando): Ma no perché?

Ex moglie: Chiamo alla nonna.

(Bambino piange)

Ex moglie:E basta, ma che cazzo piangete pure voi come delle femminucce?

(Bambino piange)

Ex moglie (rivolta a BBBBB, AAAAA nel frattempo si era rifugiato nella sua camera): A me ha dato lo schiaffo e voi piangete?

(Bambino piange)

Donna: Mamma mia guarda, non lo sopporto. Me ne posso andare io almeno?

Bambino: No

Ex Moglie: Un po’, un giro.

(Bambino piange)

Bambino: …Omissis

Ex Moglie: ah? Alla mamma che cosa stai piangendo?

(Bambino piange)

Ex Moglie: Ci deve fare andare la cosa storta ogni volta e spero …Omissis

Ex Moglie: Mangiatela tu quella carne cruda. Manco si taglia, la vuoi assaggiare? ah? sempre tu sei che si mette a rompere, se ti dico una cosa, te l’ho già spiegato.

BBBBB: non tengo più fame!

Ex Moglie: Tu mangi, ora basta, tu mangi.

Questa registrazione non la avevo fatta sbobinare al perito. Ci sono le urla disperate dei miei ragazzi e non me la sono sentita.

Oggi mi accusano di aver alzato le mani senza motivo, come se fossi un uomo violento. Mi accusano di aver abbandonato la casa deliberatamente. Non posso starci. A questo no.

Sono stato sempre appassionato di numeri. Ho imparato a far di conto prima che imparato a leggere. Ho conteggiato tutto della mia vita. Una passione insana e irrefrenabile. Avevo sei anni, frequentavo la prima elementare e nei pomeriggi in cui non avevo nulla da fare mi mettevo accanto ai miei fratelli più grandi che frequentavano il liceo scientifico.

Tentavo di ricopiare i loro compiti sul mio quaderno a quadretti.

Quel quaderno aveva una cosa particolare. Oltre alla scritta ‘’E’ un quaderno Pigna!’’ sull’ultima pagina aveva un quadrato magico, quello delle tabelline.

Imparai il quadrato a memoria, mia sorella me ne spiegò il significato.

Poi a scuola mi furono spiegate le moltiplicazioni per bene, quel quadrato me lo sono ingrandito con le tabelline fino a trenta.

Ancora oggi quando devo fare una moltiplicazione è quella immagine che ricordo e riesco ad avere una grande rapidità di calcolo. Ci sono rimasto affezionato per sempre a quel quadrato.

Tra i numeri ho avuto una predilezione per in numeri pari. Mi mettono meno ansia. Sarà che sono nato un giorno pari di un mese pari di un anno pari. Mi sembrano levigati, quelli dispari a punta invece, come le spine di una rosa.

Oggi se devo dare un valore alla verità, devo dire che è un numero pari per me.

Qualcosa che stabilisca un equilibrio assoluto. Tra gli uomini credo non esista . Quella che chiamiamo verità è solo una proiezione delle nostre convinzioni. È un concetto che deve essere dispari per esistere. Se io e te diciamo cose diverse, ci vuole un terzo, il dispari, che dia ragione ad uno dei due. Gli uomini dicono che il tre è il numero perfetto, in realtà penso che sia la perfezione che vogliono loro. Se dio esiste sarà certamente pari anche lui. Tre è il primo numero che stabilisce una verità, ma  tra gli uomini.

Chiedere giustizia significa chiedere disparità, quando la parità nella vita ci sembra negata.

Avrei voluto pareggiare in questa causa. Dare al perito le urla dei miei figli da trascrivere è un modo per far dispari. Non avrei voluto. Il giudice al novantanove per cento non ne terrà conto, almeno così mi dice Mario, il mio avvocato. Come tante altre cose la lascio qui, nel mio acquario. Magari servirà a pareggiare in futuro.

Le accuse

Vorrei ringraziare la lingua italiana che amo visceralmente per le sfumature delle sue parole.

Alcune parole della nostra lingua sono degli affreschi che nel significato raffigurano immagini, situazioni e stati d’animo. Mi piace pensare che la nostra lingua sia così perché si è formata nei secoli in cui i nostri grandi antenati insegnavano al mondo l’arte, la bellezza e tutte quelle buone cose per cui ancora oggi ci ammirano.

Alcune parole sono un condensato pieno e gustoso come una parmigiana di melanzane. Una di queste, ricchissima a mio avviso è ‘grottesco’. Il significato corrente è quello di ridicolo, non un ridicolo normale. Qualcosa di profondamente enorme, scavato nel paradosso che ti fa ridere ma ti lascia incredulo e inquieto allo stesso tempo, come sul ciglio di una voragine.

E’ con questo riso inquieto che commento la memoria di Stiro e Ammiro, i cari avvocati della mia ex moglie. (in blue i miei commenti)

TRIBUNALE DI PAPEROPOLI

***
memoria ex art. 183, co. 6, n. 2, c.p.c.
per
CHIEDIALORONONAME EX MOGLIE 
nata a PAPEROPOLI il XX-XX-XXXX
- codice fiscale : XXXXXXXXXXXX -
con l’Avv. STIRO E AMMIRO SEMPRETISI contro
ING. PAPERINO 
nato a PAPEROPOLI il XX-XX-XXXX
- codice fiscale : XXXXXXXXXXXXXX -
con l’Avv. MARIO ARGUTI
 nel procedimento civile rubricato sub n. XXXX/XX rgc.
cui è riunito il procedimento civile rubricato sub n. XXXX/XX. assegnato al
Giudice Istruttore : Dott. G. CITTO
udienza ammissione prove : XX-XX-XXXX

Le allegazioni svolte nella memoria ex art. 183, co. 6, n. 1, c.p.c. e, prima ancora, nella memoria integrativa ex artt. 709 co. 3 – 163 co. 3 c.p.c., rendono ultronea qualsiasi ulteriore precisazione e-o difesa e limitano l’oggetto di quest’atto alla mera “indicazione dei mezzi di prova e produzioni documentali”, che appaiono, all’evidenza, funzionali alla dimostrazione del(la fondatezza de)gli assunti della ricorrente e, nel contempo, idonei a minare alla radice gli assunti del PAPERINO sia sulle

Ist. n. X dep. XX/XX/XXXX

dinamiche che hanno caratterizzato la vita matrimoniale, sia sulla sua complessiva situazione economico-patrimoniale.

Sicchè, CHIEDIALORONONAME EX MOGLIE – nell’evidenziare che non ha mai inteso impedire, nè mai impedirà, ai figli di costruire un sano ed equilibrato rapporto con il padre, che, per il vero, con i suoi comportamenti burberi e autoritari ha allontanato i figli da sè – chiede:

Ho scritto molto in questo anno e mezzo descrivendo dei fatti attraverso i miei occhi. Non ho mai preteso di essere considerato obiettivo. E’ giusto che le qualificazioni sul mio carattere le facciano gli altri. Sottolineo ciò che mi sembra stridere con il mio modo di aver visto i fatti, accettando con non poca inquietudine e sofferenza che ci sia chi ha visto le cose in maniera così diversa da me. Sono definito ‘’burbero ed autoritario’’ con i miei figli e questa è la causa del loro allontanamento. La mia ex moglie ‘’non ha mai impedito’’ ai ragazzi di costruire un rapporto sano ed equilibrato con me.

a)- ammettersi l’interrogatorio formale di PAPERINO e la prova testimoniale con

1) CHIEDIALORONONAME LONTANOCHEPUZZATE (SORELLA)

La sorella della mia ex moglie lavora in azienda da me. Le passa tutte le informazioni sul mio conto.

Attualmente a lavoro abbiamo rapporti molto formali. Tempo fa andava in giro in azienda tra i miei colleghi con foto di altre donne, chiedendo se le conoscessero. Credo che l’intento fosse quello di individuare mie possibili amanti. Mi hanno riferito che sul mio conto dice che sono un violento e che ciò che si vede all’esterno è solo apparenza.

Ho il sospetto, ma non prove, che mi abbia sottratto le buste paga dal cassetto. Non trovo le buste paga da gennaio a luglio. E’ la mente giuridica della famiglia, avvocato, di un anno più piccola della mia ex moglie. Per un periodo, da più giovane, si è frequentata anche con AMMIRO, figlio di STIRO. Ha scelto lei gli avvocati per la sorella. E’ affetta da sindrome bipolare ed in passato è stata in cura per questo motivo per tre volte. All’epoca, quando ha avuto grossi problemi psichici, nelle fasi acute della malattia, pensavo di averle dato una mano. A quanto pare è stata solo una mia illusione, visto l’accanimento attuale nei miei confronti. Si è assentata dal lavoro per molti mesi in due circostanze e mi sono messo a fare un po’ del suo lavoro. Ho cercato di non far sentire molto la sua assenza e mi sono speso perché non fosse licenziata. Devo aver fatto delle cose contro di lei perché oggi è tra le più accanite contro di me. Non me ne sono reso conto evidentemente. E’ sposata con Bernardo, un ricco ottico, molto noto in città. Bernardo ha una bellissima barca a vela ed è una persona molto generosa. Con lui condividevo la passione per la vela. D’estate portava in vacanza in barca i miei ragazzi e la mia ex moglie insieme a sua moglie e alla loro bella bambina. Due settimane nel mese di luglio. Io ho sempre fatto una sola settimana di ferie ad agosto e non riuscivo a stare con loro in quel periodo. D’estate è il periodo di massima produzione per l’edilizia. Se potevo li raggiungevo nei fine settimana ovunque fossero. Testimonierà del mio essere burbero e autoritario oltre che violento, presumo. Non so di che altro.

2) CHIEDIALORONONAME SUONAVUOTO (PADRE)

Suonavuoto, professore di educazione fisica in pensione. La voglia di lavorare gli è sempre saltata addosso. Ricco di famiglia, ha sposato Parlosoloio addolorata ancor più ricca di lui. Si sono conosciuti all’ISEF. Fiscamente un bell’uomo, mentalmente soprassediamo. A scuola era famoso per le sue avventure con le colleghe professoresse. Ma si sa, a scuola i ragazzi favoleggiano molto su queste cose. La sua vita gaudente pare sia cambiata nel momento in cui la moglie ha scoperto una sua relazione con la vicina di casa. Una ventina di anni fa, io non li conoscevo ancora. Da quel momento in poi, lei non lo lascia un attimo. Ad ogni secondo della loro vita, direttamente o indirettamente gli ricorda della colpa. Suonavuoto passa la giornata davanti al computer in cerca di un affare. Se acquista un televisore con 200 euro di sconto, dopo aver girato tutta la regione per trovarlo, si sente un gran business man. Fa finta di non sentire la moglie che lo chiama ogni cinque minuti, fin tanto che lei non esagera nelle urla. Gestisce il patrimonio familiare dato dalle due eredità, con oculatezza. Anche se il vero tirchio in famiglia è la moglie Addolorata. Quando sono andato via da casa, sicuramente su ordine di Addolorata, mi faceva in prima persona i pedinamenti per risparmiare sull’investigatore. Una volta l’ho beccato che mi spiava per strada. Ero con un amico, condivisi un po’ di grottesco con lui. E’ il braccio armato della famiglia. L’uomo d’azione, di pensiero non ce n’è molto.

3)PARLOSOLOIO ADDOLORATA (MADRE)

Addolorata Parlosoloio è anche lei professoressa di educazione fisica in pensione. E’ capace di parlare per ore senza una pausa. Un talento. La più grande spappolatrice di coglioni mai vista in vita mia. Figlia di un ricco imprenditore di una città vicina, ha conosciuto Suonavuoto, l’amore della sua vita, frequentando l’Isef. Si sarà innamorata del fatto che le sue parole facessero eco in lui, presumo. Si stanca con il pensiero, tanto che dovunque vada, ha necessità di sedersi sul divano e inondare di parole la stanza e le persone nella stanza, come se dovesse sfiatare. Da quando ha scoperto il tradimento del marito dice di essersi svegliata finalmente. Pare abbia capito la vita e il suo dolore. Per lenire lo squarcio di questo dolore, adesso lo segue anche al cesso e si è votata alla fede. Martella chiunque le capiti a tiro. Le sue collaboratrici domestiche dopo un po’ vanno via per sfinimento. Le insegue per tutta casa, parlandole nelle orecchie e le paga con una paga da fame considerando lo stress lavoro correlato a cui le sottopone. Pulizie e persecuzione uditiva.

I suoi figli sono il meglio che esista al mondo: bravi, buoni, corretti, ripete tipo carosello. Se qualche volta hanno dei problemi, e non sono poche le volte, è colpa delle amicizie o della sfortuna. Rimedia con la preghiera e qualche seduta sul divano a sfiatare.

Soffre di cuore da qualche anno. Temo che Suonavuoto voglia farla fuori. Con Bernardo (mio ex cognato) scoprimmo che quando litigano, spesso lui si avvicinava alle spalle di lei, quatto quatto. Con l’intento di farla spaventare urla uno ZA’ !!!!!!! Come si fa ai cani. Una delle scene più tragicomiche mai viste.

Addolorata è la comandante in capo del Clan, come arma di repressione domestica usa la sua capacità di schiacciare l’interlocutore con la quantità di parole. All’interrogatorio soffocherà tutti.

4) SPIK&SPAN GIUSEPPINA (COLF SUOCERA)

Giuseppina è una collaboratrice domestica di mia suocera, storica. Una donna forte e gran lavoratrice. Segnata dalla vita perché abbandonata dal marito, fuggito proprio con sua sorella in Inghilterra. Ha cresciuto una figlia da sola dovendo gestire non solo l’abbandono, ma anche il tradimento della sorella. Non deve essere stato facile. Adesso è nonna e nonostante questo la vedi sempre lavorare fino allo sfinimento fisico. Si accompagna con uomini poco di buono ma lei è una brava donna. Per un periodo è andata via da mia suocera. Non sopportava lo stress lavoro correlato. Poi ci è tornata, aumentando l’età probabilmente non trovava più facilmente impiego. Non so cosa sarà chiamata a testimoniare. Ho sempre avuto un buon rapporto con lei, scambi di battute, risate. Era abituata a fare battute con sfondo sessuale e per gioco le rispondevo a tono, cercando di smorzare il rozzo nel dialogo ma tenendole botta. Magari dirà che sono un maniaco, che ne so.

5) VEDIGLIASINICHEVOLANO Valeria (AMICA)

Valeria è una amica della mia ex moglie. I nostri figli hanno frequentato le stesse classi a scuola, fin dalle elementari. Il marito di Valeria, Siro è funzionario di banca, amico di mio fratello di vecchia data. Per anni ci siamo frequentati con le famiglie, uscivamo spesso insieme. La mia ex moglie, improvvisamente decise che Valeria fosse una stronza e che quindi andassero interrotti i rapporti. Nella sua filosofia andava cancellata tutta la genie dalle frequentazioni. Credo che non fosse stato gradito un commento su mio figlio AAAAA, questa la colpa. La sua pretesa era che io interrompessi i rapporti con Siro anche. Io me ne fregavo, lo frequentavo ugualmente, da solo. Se fossi stato dietro le paturnie di lei non avrei parlato più con nessuno. Siro chiedeva a me di intercedere, per far ragionare mia moglie. Vedeva Valeria in grande disagio per l’alienazione subita. Vai a spiegare che per il quieto vivere, ero costretto a nascondere i miei incontri con lui, altro che far da paciere. Doveva fargliela pagare a Valeria. Anche mio figlio dovette raffreddare i rapporti con l’amico. Quando sono andato via da casa si sono riavvicinate.

Sarà chiamata a testimoniare accusandomi di non aver fatto da paciere? Non so.

6) GLIUOMINISTRONZITUTTI ALESSIA (AMICA)

Anche Alessia è la madre di un compagno di scuola di AAAAA. Anche con lei e suo marito ci siamo frequentati. Testimonierà forse su un episodio specifico, credo. Forse racconterà di un giorno in cui diedi un buffetto ad AAAAA perché mi aveva risposto in maniera maleducata. E’ l’unica cosa che mi viene in mente. Sarà funzionale a dimostrare che sono un violento.

Terreno fertile perché Alessia è convinta che tutti gli uomini siano dei maiali. Il marito compreso, pover’uomo. Lui non si permette di fiatare in casa.

7) STOADIETA RINA (AMICA)

Altra amica di mia moglie. Per la serie ‘’chi la conosce’’. Calabresi, il marito è un militare. Un Marcantonio, lei cicciottella e bassina, perennemente a dieta per non sfigurare rispetto alla tartaruga di lui. Sono i genitori di un amico di BBBBB. Non ci siamo mai frequentati. Brava gente mi pare. Non so proprio cosa sarà chiamata a testimoniare.

8) LADOATUTTI MARIELLA (AMICA)

Amica storica della mia ex moglie. Veterinario , con l’ossessione per il sesso. Uscivamo insieme appena conobbi la mia ex moglie. Da quando ci sposammo è sparita dalla circolazione. Dopo anni si è sposata anche lei ed ha avuto due gemelli. Si è separata prima di noi. Credo si sia riavvicinata alla mia ex moglie per solidarietà e per antica amicizia. Una donna isterica come la mia ex, piuttosto affamata di uomini. Mai frequentata. La volgarità gratuita non mi piace. Su cosa esporrà? Ai posteri…

9) SCHIAVA MARTINA (COLF SUOCERA)

E’ la colf che ha sostituito Giuseppina nel periodo di ostracismo. Una sempliciotta un po’ alla buona. Separata anche lei, il marito a suo dire la maltrattava. Mia suocera diceva di averla salvata da una vita di basso profilo, emancipandola. Era diventata una schiava. Lavorava 12 ore al giorno per 100 euro alla settimana. Non è una esagerazione quella delle dodici ore. Arrivava alle sette del mattino ed andava via alle sette di sera. Qualche volta provai a dire a mia suocera che a mio modo di vedere assomigliava molto ad una riduzione in schiavitù.

Rispondeva che restasse così tante ore perché lenta. Lo ripeteva tante di quelle volte anche in presenza della donna che ad un certo punto cominciò a ripeterlo anche la poveretta.

Stanca uno straccio era solita ripetere:

‘’Eh, ci metto tanto perché sono lenta’’.

Da brivido.

Tutti residenti in Paperopoli, con

10) PARLOSOLOIO SAFFO

residente in ATTICOCONVISTAMARE (ZIA, sorella Suocera)

La zietta della mia ex moglie vive ora da sola nella città di origine della famiglia. E’ biologa ma anche lei insegna a scuola. Ha un attico bellissimo sul mare con una vista mozzafiato. Per tutta la vita si è occupata anima e corpo alla madre morta a 105 anni qualche anno fa. La zietta ha lo spirito da crocerossina. Se qualche volta è cattiva lo è come specchio della sorella Addolorata di cui è succube.

Zietta non tollera Suonavuoto. Lei ultra ricca è una della sinistra radical chic. Le piacciono le persone culturalmente elevate impegnate nel sociale. Mio suocero di elevato potrebbe offrire solo la statura. L’elevazione morale se mai l’avessero ipotizzata, se l’è giocata con tutta la famiglia alla scoperta del tradimento della moglie.

Zietta non ha figli ma stravede per i nipoti come è giusto che sia. Li giustifica per ogni cosa. A differenza della sorella Addolorata, a volte sta zitta ed è una persona molto generosa. Ho sempre pensato che fosse omosessuale ma che non avesse mai avuto il coraggio di vivere la sua omosessualità in pieno.

Sua sorella se la cosa fosse dichiarata farebbe almeno 150 Ave Maria al giorno per espiare il peccato familiare.

11) TELLYSAVALAS DENOIALTRI (investigarore privato), domiciliato in Paperopoli, sulle posizioni qui di seguito capitolate, da farsi precedere dal suffisso “se vero che” :

Non so chi sia. Ci sono delle foto mie come allegato. Credo che sia l’investigatore privato messomi alle costole da Addolorata e Suonavuoto.

Questi i testimoni, ma veniamo alle domande:

1)- sin dall’inizio dell’anno 2015, PAPERINO intrattiene una relazione extra-coniugale con l’Ing. MINNIE di TOPOLINIA;

2)- sempre a far data dall’anno 2015, PAPERINO iniziava a non rientrare a casa all’ora dei pasti e a sparire per ore senza dare alcuna notizia di sè, neppure per telefono, e senza fornire, benchè richiestone, alcuna spiegazione alla moglie;

3)- a partire dal medesimo periodo, PAPERINO interrompeva ogni rapporto affettivo ed anche sessuale con la moglie, cui rivolgeva solo parole offensive ed ingiuriose e che allontanava da sè ogniqualvolta lei gli si avvicinava;

Quello della relazione extra coniugale è il fattore determinante per la causa. Non so se sia utile dirlo, ma ho dormito sul divano e non ho più avuto rapporti con la mia ex moglie almeno dal 2006. Lo slittamento al 2015 credo sia funzionale ad argomentare la responsabilità di una relazione extra coniugale nella fine del matrimonio. Vale molto per l’addebito pare.

Falso anche che non rispondessi al telefono e che non andassi a pranzo a casa. A casa ci tornavo se fossi in ufficio. Mi capitava spesso di stare in giro per cantieri fuori città e non sarebbe stato possibile rientrare. Funziona così dal primo giorno di matrimonio.

4)- in data 21.8.2015, alla presenza dei due figli, PAPERINO, senza alcuna ragione, colpiva EX MOGLIE con un violento schiaffo;

Lo schiaffo l’ho ricevuto io, dopo una serie di insulti. Ho replicato, sbagliando certo, ma è un po’ diverso. Dettagli.

5)- subito dopo l’accaduto, PAPERINO abbandonava il tetto coniugale, senza farvi più ritorno;

Subito dopo l’episodio i ragazzi piangevano disperati e si rifugiavano in camera. Lei urlava col telefono in mano dicendo che mi avrebbe denunciato se non me ne fossi andato. Ho cercato di calmarla per mezz’ora. I ragazzi continuavano a piangere. Alla fine me ne sono andato. Non ho fatto più ritorno solo perché ho saputo che, con mio suocero, avevano passato la notte in ospedale per procurarsi la documentazione idonea alla denuncia. Lo dovrei ringraziare Suonavuoto. Inconsapevolmente mi ha reso un favore.

6)- EX MOGLIE non ha mai svolto alcuna attività lavorativa, avendo convenuto con il marito che si sarebbe occupata in via esclusiva della cura e della gestione della famiglia e della casa;

La ho spinta in tutti i modi a uscire da casa e trovarsi un lavoro. Speravo che potesse essere un modo per sfumare la sua aggressività. Per un periodo l’ho spinta ad andare da un commercialista, gratuitamente. Le dicevo: non importa se non ti pagano, ti fa bene distrarti col lavoro e non pensare sempre ai bambini. Lei è laureata in economica e commercio. Ha litigato anche là ed è andata via. Il commercialista non mi saluta più.

7)- EX MOGLIE collabora saltuariamente con il fratello CHIEDIALORONONAME ALBERTO, che è titolare del negozio IL TIRETTO sito in PAPEROPOLI alla via LACOMUNE 12, ricevendone in cambio dei capi di abbigliamento;

La collaborazione definita ‘’saltuaria’’ avviene dall’apertura del negozio, circa cinque anni fa. Ogni giorno della settimana, sabato incluso. E’ lei ad alzare la saracinesca.

8)- i canoni locativi afferenti l’immobile sito in Brindisi alla via CAPANNINA n. 1, che è stato donato a EXMOGLIE dai di lei genitori, vengono riscossi e trattenuti dal padre, CHIEDIALORONONAME SUONAVUOTO;

Questa è la roba più allucinante. Lei ha una casa, percepisce un affitto ma dichiara che i soldi li prende il padre che di tutto ha bisogno tranne che di quei soldi.

9)- PAPERINO, oltre a percepire lo stipendio dalla PENSA SPA e a dirigere un cantiere edile in Albania, che gli assicura un compenso di € 10.000,oo mensili, ha in uso l’autovettura ed il cellulare aziendale, i cui costi gravano sulla società, e fruisce dei buoni pasto aziendali;

Io sono dipendente. Percepisco un reddito da dipendente. Sono direttore tecnico di una azienda di costruzioni. Ho consegnato al tribunale la mia dichiarazione dei redditi. Questi 10.000 euro mensili mi hanno fatto sorridere nervosamente. Ho pensato alla difficoltà dell’azienda e di tutti i collaboratori che soffrono per gli stipendi che arrivano a singhiozzo.

Non ho mai guadagnato quei soldi in vita mia neanche lontanamente. Non so da dove sia uscita questa cifra. Ho pensato ad una provocazione. Altro non potrà essere. Voglio pensarlo per non dare di matto. Per una vita mi son sentito dare del pezzente. Ai miei figli soleva ripetere di fare il medico e non l’ingegnere, sennò avrebbero fatto la fine del padre.

10)- le riproduzioni fotografiche, che Le vengono esibite, sono state da lei scattate nell’ottobre 2015 presso IL LUOGO DI INCONTRI CLANDESTINI DI TOPOLINIA e ritraggono l’Ing. PAPERINO e l’Ing. MINNIE;

Questa sarà la domanda per l’investigatore. Ci sono 9 foto di me che cammino con una donna. Nessun gesto equivocabile, nulla più di una passeggiata in una zona centrale della città. Una sola foto ritrae la mia auto ma non si vede nessuno dentro. Non so che deduzioni abbiano fatto e che tecniche investigative abbiano usato. Non vedo l’ora di vederlo questo genio poliziesco.

11)- PAPERINO e EXMOGLIE erano soliti trascorrere, nel mese di agosto, le vacanze estive in Trentino Alto Adige o in Austria, alloggiando in alberghi a cinque stelle superior della catena SUPERLUSSO;

12)- quasi ogni anno, PAPERINO e EXMOGLIE erano soliti trascorrere le vacanze invernali in Calabria presso la multiproprietà di proprietà dei genitori di EXMOGLIE o in Trentino Alto Adige, alloggiando presso gli alberghi a cinque stelle superior della catena SUPERLUSSO;

Ho sempre fatto ferie per una settimana ad agosto. Durante l’estate i miei ragazzi e la mia ex moglie le passavano alle case di proprietà dei miei suoceri. Delle multiproprietà esattamente. Due al mare e due in montagna. Forse mio suocero ci aveva visto degli affaroni all’epoca.

A ferragosto usavo portare io la famiglia in vacanza. L’albergo superlusso a cui fanno riferimento in realtà è un quattro stelle. Aderivo ad una offerta della catena che consentiva di portare i ragazzi gratis pagando il prezzo di due adulti.

1900 euro una settimana all inclusive. Me lo potevo permettere. Non mi sembra una roba da magnati. Ma pare sia così.

Documenterò.

Una volta siamo andati in Francia. Volo Ryan air prenotato mesi prima, noleggio di auto low cost e hotel scelti con oculatezza.

Mi piace organizzare e penso di averlo fatto bene.

13)- in occasione dei ponti e delle festività pasquali, PAPERINO e EXMOGLIE, insieme con i figli erano soliti visitare una città d’arte italiana;

Sarà accaduto un paio di volte. L’arte eleva, non è servito a molto mi pare.

15)- PAPERINO e EXMOGLIE, sempre insieme ai figli, erano soliti trascorrere, nel periodo estivo, i week-end nella TERRAMIA, alloggiando in Hotel o B&B;

Anche questo è accaduto qualche volta, lo fanno sembrare come una abitudine. Ma va bene anche questo.

16)- EXMOGLIE provvede a mantenere, sostenendo una spesa di € 150,00 mensili, un cane di grossa taglia, di razza Labrador, voluto ed acquistato dal PAPERINO, che se ne è poi disinteressato.

Presi il labrador per affrancare i miei figli dalla paura per gli animali trasmessa dalla mia ex moglie. Un po’ ci sono riuscito. Lei non voleva che stesse in casa. Dopo mesi di veranda decidemmo di portare il cane nel giardino dei suoceri. E’ diventato il loro cane. Adesso ha 8 anni. Quando mi hanno rinfacciato di non pensare al suo sostentamento, nonostante fosse ‘’il mio cane’’, chiesi di poterlo avere con me a Monteamaro. I miei suoceri non vollero, adesso chiedono il mantenimento anche per lui.

b)- disporsi indagini per il tramite della Guardia di Finanza sulla effettiva capacità economico-reddituale e, quindi, contributiva, anche mediante accertamenti presso gli istituti di credito operanti su PAPEROPOLI, dell’Ing. PAPERINO, nonchè al fine di accertare il numero, la quantità ed il valore delle diverse partecipazioni societarie di cui il resistente è titolare e gli utili che gliene rivengono, di cui solo accurate informative con l’ausilio di un organismo pubblico e scientificamente attrezzato possono fornire validi elementi di valutazione e di giudizio.

Dirò che sono ansioso di esser rivoltato come un calzino dalla guardia di Finanza. Almeno la loro fame di danaro forse si placherà.

AVVOCATI STIRO E AMMIRO SEMPRETISI

Purtroppo non ho fiducia nella giustizia. Quella frase che sento ripetere in tv dai politici che finiscono indagati o arrestati mi pare una boiata. Ho fiducia in me stesso e sul fatto che sto qui e non mollo. Rintuzzerò colpo per colpo. 

Gli amici, i filosofi

 

In settimana dovrei poter leggere le prove testimoniali chieste da Stiro e Ammiro, padre e figlio, i cari avvocati di mia moglie. Cari per mio suocero che dovrà pagarne il conto.

E’ un periodo che sto molto in giro per lavoro. In settimana non riesco a vedere spesso i ragazzi. Mi mancano più del solito.

Venerdì sono stato a Roma. Ho finito una riunione alle 13 ed avevo qualche ora prima di partire per tornare a casa.

Ne ho approfittato per fare una passeggiata. Quando sono a Roma, se posso, lo faccio. Considero Roma una delle cose più belle fatte dall’uomo. Anche se bistrattata, come siamo bravi solo noi Italiani a fare, per me rimane la più bella città del mondo. Almeno di quelle che ho visitato. Non manco di passare dal posto a cui sono più legato. A Campo de’ Fiori c’è il ricordo del mio filosofo preferito.

Intellettualmente insofferente, cercava sempre l’alternativa. Era allergico a regole e fedi ed era innamorato del mondo. Credeva nella forza dell’uomo e nel suo furore nell’evolversi, nel migliorarsi. Mi piace molto.

Nel 1600 a Campo de’ Fiori fu arso al rogo Filippo Bruno che prese i voti da dominicano come Giordano. Il monaco di Nola scomunicato e poi condannato a morte perché pensava e non riuscì ad abiurare il suo pensiero. Nemmeno sotto la tortura dell’inquisizione.

Mi avvicino alla sua statua e la tocco. Mutuo il gesto da quello che fanno i devoti con le statue dei Santi. Conoscendo un po’ del suo pensiero, non sarà molto contento della ritualità che uso nel ricordarlo. Voglio tanto bene a questa figura che non riesco a trattenermi dal toccare il monumento. Ero tanto affezionato che BBBBB lo avrei voluto chiamare Filippo. Da accordi con la mia ex moglie, dato che il nome del primo figlio lo avevo scelto io, lo stesso di mio padre, il secondo è toccato a lei. A lei Filippo non piaceva.

Mi sto spegnendo ultimamente. Lo avverto e la cosa non mi fa stare sereno. Vedere la statua di Bruno mi ha dato un po’ di forza. E’ una statua che sembra inquietante. A me ricorda il suo pensiero e mi rinvigorisce.

Il 17 febbraio ricorre l’anniversario del giorno del rogo. Un passaggio in questi giorni era più doveroso del solito.

Fatto il mio salutino a Bruno, e presa la mia dose di energia, mi sono fatta una lunga passeggiata fino a stazione Termini. Roma va camminata perché la bellezza ha bisogno del tempo lento. Quando sono sovrappensiero, adoro camminare. Ho difficoltà a stare fermo se ho la testa in moto.

Mi metto sul treno che porta a Fiumicino. Trovo un bel posto di quelli con quattro sedili, due di fronte a due. C’è una presa per il computer. Ne approfitto per lavorare un po’. Mi allargo, occupo tre dei quattro posti, giacca, borsa, appunti e computer. Sbracato alla grande.

Poco prima della partenza, con la coda dell’occhio vedo che si avvicina un uomo, mette la borsa sul ripiano vicino alle mie sedie. Sembra che abbia proprio intenzione di sedersi vicino a me. Do una occhiata in giro e vedo che c’è tanto altro posto.

Proprio qua deve venire a rompere le scatole, penso.

Non lo vedo in volto, ha le braccia alzate che lavorano sul ripiano a sistemare qualcosa nella borsa. Gli coprono il viso.

Educatamente mi metto a sistemare lo spazio che avevo occupato disordinatamente. Gli faccio posto e ricompongo.

Sistemo tutto a testa bassa, un po’ infastidito.

Si siede di fronte a me. Lo guardo, mi guarda. Ci riconosciamo.

In meno di un secondo mi salta addosso e mi abbraccia.

Enzo: Paperino!!!!!

Nell’abbraccio mi cade tutto ciò che mi rimaneva sulle gambe, appunti, computer, borsa.

Ci stringiamo per qualche secondo e ci battiamo le mani sulle spalle con forza.

Enzo è il mio compagno di studi all’università.

Originario come me di Paperopoli, abbiamo studiato insieme.

Lui si è fermato a Milano, fa l’ingegnere lì.

Eravamo come sali e tabacchi all’università, abbiamo studiato gran parte degli esami insieme. Poi la vita ci ha separato, come accade a tanti.

Erano forse sette, otto anni che non ci sentivamo.

Dopo esserci abbracciati ci battiamo un cinque fortissimo, da far cadere le mani. Come se il tempo non fosse passato.

Paperino: Come stai vecchio mio!

Enzo: Bene! E tu vecchia baldracca?

Cazzo, non ci posso credere!

Paperino: pensa che quando ho visto uno che voleva sedersi qua ho pensato: ‘’ ma questo rompicoglioni proprio qua deve mettersi’’

Enzo: ahahahaha… che vuoi, sei sempre uno che tira!!!

Paperino: ma va a cagare! Che ci fai qua, torni a Paperopoli?

Enzo: Siiiii, non ci crederai, sto con una ragazza di un paese vicino. L’ho conosciuta ad un matrimonio di un amico e adesso sto andando da lei per il weekend.

Paperino: Uhmmmm… sento profumo di aranci finalmente….

Enzo: ehhhhhh….

Paperino: ahahahaha

Enzo: Che mi racconti?

Ci siamo raccontati un po’ della professione e un po’ della vita.

Enzo è il miglior ingegnere che abbia mai conosciuto. Lui ingegnere ci è nato, ha preso la laurea solo per costruire una teoria su ciò che già sapeva fare. Enzo non è il suo vero nome, nella nostra città c’era un meccanico che sapeva aggiustare tutto. Si chiamava così ed Enzo è diventato il suo soprannome per noi amici.

Ha un carattere allegro. Può cascargli il mondo intorno, lui il sorriso e l’allegria non li perde mai.

Per me, con la tendenza a filosofeggiare, è stato indispensabile ad orientarmi tra scienza e tecnica delle costruzioni. A lui forse piaceva il mio modo di guardare i numeri, come fossero persone. Ci siamo sempre stimati tanto.

Inevitabilmente il discorso è caduto sui ragazzi, sulla guerra della separazione e sulla mia situazione di padre a tempo.

Enzo: Mi dispiace per loro.

Paperino: Per chi?

Enzo: Per tua moglie e per la sua famiglia.

Paperino: perché?

Enzo: Perché tu sei come la goccia che scava la roccia. Li prenderai tutti per esaurimento. Moriranno tutti e rimarrai solo tu.

Paperino: ahahaha… stronzo. Le cose sono un po’ cambiate, Enzo. Sono cambiato anche io.

Enzo: Si, ma tu non mollerai. Quando ti metti una cosa in testa, non ti ferma nessuno. Tutto si sistemerà.

Paperino: Me lo auguro Enzo, me lo auguro.

L’incontro mi ha fatto un gran bene. E’ vero che sono stato sempre molto determinato. Negli ultimi anni mi sono perso un po’. Troppe cose andate male, molta stanchezza nervosa.

Ci siamo salutati con un forte abbraccio e con la promessa di vederci e sentirci.

Sabato sono stato a pensare al pranzo domenicale.

Giordano Bruno ed Enzo insieme mi hanno iniettato una dose di autostima di cui avevo bisogno.

Devo trovare il modo di far stare i ragazzi per un po’ di tempo in più, dopo pranzo. Me lo dicono tutti che è quella la strada per ora.

Domenica, come al solito, li ho presi alle tredici e li ho portati a Monteamaro. Stavano tranquilli, al giorno prima erano stati ad un concerto. Mi hanno raccontato tutti i dettagli.

Mentre preparavo, loro giocavano sul divano con il telefono.

Mi sono avvicinato e ho visto che giocavano ad un gioco di basket.

Paperino: Ma vi piace il basket?

AAAAA: Un po’, a scuola giochiamo spesso in palestra.

BBBBB: Molti miei amici ci giocano.

Per me è stata una illuminazione. Loro sono fissati con il calcio. Non avrei mai pensato che potessero appassionarsi ad un altro sport. A Monteamaro c’è un bel piazzale davanti a casa.

Se ci metto un bel canestro, li frego stavolta.

Ci mettiamo a tavola e …

Paperino: Stavo pensando di mettere un canestro nel piazzale, vi piacerebbe?

AAAAA: Si

BBBBB: Si

Paperino: Magari potreste invitare qualche amico, facciamo una grigliata e giochiamo a basket. Le giornate stanno migliorando, fuori, se c’è il sole si può stare.

Non rispondono. Il ni di questa volta mi pare molto più parente del si.

Un po’ ci ho giocato anche io a basket da ragazzo, me la cavo. Potrebbe essere un modo per stare insieme. Spazio per giocare a calcio non ce n’è, ma un canestro ed una partita di basket si potrebbe improvvisare bene.

Dopo il dessert

AAAAA: Andiamo?

Paperino: Si, che ne dite di passare alla Decathlon per vedere se ci sono canestri in vendita?

Avevo sbirciato su internet e ce ne è uno che sembra fare al caso nostro.

AAAAA: no dai, accompagnaci a casa, devo studiare.

Paperino: ma è un attimo, perderemo massimo una mezz’ora in tutto. Non sarà la fine del mondo!

Li trascino al negozio e troviamo il canestro che avevo visto su internet. Ha una zavorra robusta e anche le ruote per spostarlo. Quando fa cattivo tempo posso spostarlo sotto la tettoia.

Avevano la faccia contenta.

Paperino: Domani vengo a comprarlo.

Non dicono nulla.

La cosa mi ha galvanizzato. Ho trovato il filone giusto forse. Li ho immaginati già a fare la doccia in giardino con il tubo come facevamo quando erano più piccoli. Mi sono infiammato e ho riacquistato grande entusiasmo.

Sembra che le cose non accadano mai per caso. E’ un po’ che questa cosa dell’allungare i tempi del pranzo domenicale mi sta come un tafano al cervello. Non riesco a capire come questa idea non mi sia venuta in testa prima. Il fatto è che a volte rinunciamo alle nostre possibilità. La forza è nulla senza la fiducia che soffia. Per la fiducia a volte non bastiamo da soli. Gli amici ed i filosofi servono anche a questo.

Passare da Giordano Bruno ed incontrare il mio vecchio amico mi hanno acceso quel poco che è bastato ad approcciarmi con maggior fiducia ai miei ragazzi. La fiducia ha fatto il resto.

Al pomeriggio ho cercato in libreria qualche vecchio libro sul filosofo. Volevo leggere qualcosa, quasi fosse un ringraziamento. Purtroppo i miei libri sono rimasti tutti in casa dalla mia ex moglie. Non li ho chiesti indietro perché spero che un giorno possano interessare i miei ragazzi.

Ho digitato su internet: Giordano Bruno.

Ho letto un po’ ed ho ritrovato questa frase a cui mi ero affezionato.

 

“Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini”.

(G. Bruno)

I Testimoni

Mi è arrivata la memoria che ha preparato Mario. La metto in coda a questo post.

Quando la ha inviata ero fuori per lavoro e non ho potuto controllare nulla . Peccato, mi son detto. Ne avrei voluto parlare, capire, chiedere. Non sarei riuscito a dialogare bene per telefono. Mario non è per nulla tecnologico . Una video chiamata non si poteva improvvisare. La sfiga ci mette il suo, ho pensato.

Oggi ho scoperto che il termine non era il tre di febbraio ma il tredici. Con Mario è così.

Non so se abbiamo dato un vantaggio all’altra parte, ma ormai. Il mio amico Francesco mi ha detto che comunque dalla presentazione delle memorie ci sono venti giorni per fare delle aggiunte. Non cambia un granché. Potrò fare qualche correzione e sentirmi con Mario magari. Cambia solo che per conoscere le memorie dell’avvocato della mia ex moglie c’è da attendere qualche giorno ancora.

Noi si è preparato la sfilata dei testimoni. Dovrebbero testimoniare sul fatto che la mia ex moglie apra e chiuda il negozio di suo fratello, pur risultando disoccupata.

Si chiede anche conto dell’affitto di una casa di sua proprietà. A luglio ha dichiarato di non percepirlo lei, ma suo Padre SUONAVUOTO. Come se dicessi che il mio stipendio non lo prenda io, lo passi a mio padre.

Se va bene potrei riguadagnare una cento euro sul congruo mensile che le passo.

Adesso aspetto le memorie di lei per capire da cosa mi dovrò difendere nello specifico.

Dovrebbe portare le prove per cui chiede l’addebito, i danni morali, biologici e tre stipendi, non uno. Sensibilmente di più di quanto guadagno.

Spero che rinsavisca e non faccia testimoniare i ragazzi almeno. O che sia rinsavito qualcuno nei suoi paraggi. Un miracolo considerando l’allergia al buon senso dell’entourage.

Aspetto. Rispetto a luglio ho raggiunto già un buon risultato. Grazie al grande lavoro delle Mediatrici vedo costantemente i miei ragazzi e ho riattivato il rapporto con loro.

La loro relazione al Giudice è stata molto più annacquata di quello che sperassi. La signora CHIEDIALORONONAME ne è uscita da regina quasi.

Il tempo passato farà ulteriore diluizione e si aggiungerà la mediazione del giudice che aveva già mostrato sensibilità per le lacrimucce della signora. Mediando e diluendo dovrò ripartire da quello che ho conquistato già ora, che comunque non è poco. L’udienza non credo porterà nulla di nuovo. Se dovesse portare qualcosa in negativo rispolvererò Nonna Angela, che quando i guai si sommavano diceva in dialetto:

per quest’altro deve essere?

 

TRIBUNALE CIVILE DI PAPEROPOLI

ILL.MO SIGNOR GIUDICE ISTRUTTORE = DOTT. CITTO

* * *

MEMORIA EX ART. 183 CO. 6 N. 2

per

il sig. PAPERINO, con l’avv. MARIO ARGUTI

-attore/convenuto-

nei confronti de

la sig.ra EX MOGLIE CHIEDIALORONONAME, con gli

Avv.ti STIRO e AMMIRO SEMPRETISI;

-attrice/convenuta-

nel giudizio civile iscritto al n. XXXXX

al quale è riunito il giudizio civile iscritto al n. YYYYY

aventi entrambi come oggetto “la separazione giudiziali di coniugi”.

* * *

Con il presente atto si formulano le richieste istruttorie che s’intendono sottoporre al vaglio dell’On.le Tribunale per l’ammissione.

Si deferisce interrogatorio formale a EX MOGLIE CHIEDIALORONONAME sulle seguenti circostanze:

  1. << vero che da molti anni ha svolto e svolge attività lavorativa di commessa presso il negozio di abbigliamento denominato “IL TIRETTO”, il cui titolare è CHIEDIALORONONAME ALBERTO, sito in PAPEROPOLI alla via LACOMUNE 12
  2. << vero che lei riceve e serve coloro che entrano nel negozio per vedere, provare e acquistare i prodotti di vestiario e gli accessori in vendita; che si interessa della sistemazione dei prodotti in vendita negli appositi spazi esistenti nel negozio e di tutte le altre attività collegate alla vendita al pubblico degli articoli presenti, compreso l’incasso del prezzo pagato dai clienti e l’applicazione di sconti >>;
  3. << vero che per l’attività di commessa, su cui è stata già interrogata con le precedenti domande, percepisce una retribuzione periodica >>;
  4. << vero che lei è proprietaria di un immobile ad uso abitativo sito in  – rione ZUPPA al viale CAPANNINA >>;
  5. << vero che lei ha concesso in locazione l’immobile indicato nella precedente domanda che le è stata posta >>;
  6. << vero che percepisce dal conduttore il canone mensile di euro 475,00 >>.

Si chiede che venga ammessa prova testimoniale sulle seguenti circostanze:

  • << vero che lei si è recato più volte nel negozio di abbigliamento denominato “IL TIRETTO”, il cui titolare è CHIEDIALORONONAME Alberto, sito in alla via LACOMUNE 12 >>;
  • << vero che in tali occasioni è stato servito da EX MOGLIE CHIEDIALORONONAME, che in questo negozio svolge lavoro di commessa, la quale le ha mostrato e fatto provare i capi di abbigliamento e gli altri prodotti che le interessavano, l’ha aiutata nella scelta e alla quale ha pagato il prezzo dei prodotti che ha acquistato >>;
  • << vero che EX MOGLIE CHIEDIALORONONAME lavora da diversi anni presso il negozio di abbigliamento denominato “IL TIRETTO”, il cui titolare è CHIEDIALORONONAME Alberto, sito in PAPEROPOLI alla via LACOMUNE 12 >>.

Si indicano quali testi i sigg.ri Roberto Ansioso, Pierluigi Pacioso, Francesco Paperino, Stefano Cuci, Augusto FINI, Francesco FINI, Nicola Spino, Cosimo Avena, Davide Ambasciatori, Maurizio Durmìn, Antonio Coriandolo, Riccardo Salus, Giovanni Furfanti, i quali si chiede che siano ascoltati sui seguenti capitoli riportati nella tabella appresso indicata:

Roberto ANSIOSO

1, 2 e 3 ===========================

Pierluigi PACIOSO

1, 2 e 3 ===========================

Francesco Paperino

1, 2 e 3 ===========================

Stefano CUCI

1, 2 e 3 ===========================

Augusto FINI

1, 2 e 3 ===========================

Francesco FINI

1, 2 e 3 ===========================

Nicola SPINO

1, 2 e 3 ===========================

Cosimo AVENA

1, 2 e 3 ===========================

Davide AMBASCIATORI

1, 2 e 3 ===========================

Maurizio DURMIN

1, 2 e 3 ===========================

Antonio CORIANDOLO

1, 2 e 3 ===========================

Riccardo SALUS

1, 2 e 3 ===========================

Giovanni FURFANTI

1, 2 e 3 ===========================

In via istruttoria si chiede che l’On.le Tribunale voglia disporre che la Guardia di Finanza e l’Ispettorato del Lavoro svolgano i dovuti e opportuni accertamenti sull’attività lavorativa di CHIEDIALORONONAME EX MOGLIE, relazionando in merito.

Ai sensi degli artt. 201 e 213 c.p.c. si chiede che l’On.le Tribunale voglia ordinare all’Agenzia delle Entrate di PAPEROPOLI, nella persona a ciò deputata, di esibire e produrre, e comunque chiedere informazioni, sul contratto di locazione di CHIEDIALORONONAME EX MOGLIE (ovvero, se accaduto, stipulato da CHIEDIALORONONAME Suonavuoto (padre) e/o PARLOSOLOIO Addolorata (madre) relativo all’immobile ad uso abitativo sito in Paperopoli – rione ZUPPA al viale CAPANNINA

Si offrono in comunicazione e producono i seguenti documenti: a)- lettera raccomandata a.r. n.XXXXX del 27.10.2015; b)- lettera 26.4.2016 a firma Paperino; c)- scheda di consulenza/prestazioni del pronto soccorso dell’ospedale di Paperopoli del 24.8.2015; d)- dichiarazione del 13.7.2016 del legale rappresentante della Pensa Spa; e)- dichiarazione del 30.1.2017 del legale rappresentante della Pensa Spa; f)- perizia di trascrizione registrazione audio del 10.6.2016 dell’arch. Anna Messainpiega.

Brindisi, 2 febbraio 2017

avv. Mario ARGUTI