Fuoco!

Incontro individuale al centro di mediazione questa settimana. Non devo aver fatto un bell’effetto, poco collaborativo alla volta precedente. Ci hanno chiamato individualmente prima del successivo incontro di coppia. Credo per tirarmi le orecchie.

Ho detto la mia che non è la loro. Accade spesso che la mia non sia quella degli altri. Poco male. Ho ribadito che secondo me si dovrebbe lavorare di più sul provvedimento del Giudice e sulla sua applicazione. Il discorso delle emozioni e della conflittualità rimandarlo a dopo l’udienza di luglio.

Paperino: Dopo, facciamo qualsiasi percorso volete, sarò la persona più collaborativa della terra. Con un mese a disposizione volevo capitalizzare quanto ottenuto fin ora. A mio giudizio sono ad un passo dal rompere l’ultima barriera fisica, far dormire i ragazzi da me.

Non sarà finita dopo. Bisognerà lavorare su tutto il resto, ma per me sarebbe un grande passo ed una iniezione di fiducia. Sono a riserva, venitemi incontro.

Ne sono convinte Lorenza ed Antonella ma per loro è meglio prendere la tangenziale piuttosto che passare dal centro. C’è meno traffico e il risultato anche se non immediato è più sicuro.

Hanno ragione dal punto di vista teorico forse, anzi sicuramente. E’ il loro mestiere.

Se non si raggiunge un minimo di accordo, qualsiasi obiettivo immediato rischia di rivelarsi un bluff.

Ed è quello che dicono tutti. Molti di quelli che mi conoscono, mi hanno dato addosso per questa mia reazione al tentativo di ricomposizione delle mediatrici.

Francesco: Stai tirando troppo la corda. Mica ti puoi mettere a discutere il lavoro degli altri.

Sanno quello che fanno, ti devi dare una calmata.

Hanno ragione.

C’è un fraintendimento però. Non ho reagito male al percorso propostomi. Hanno letto tutti questo messaggio. Caratterialmente sono un cane da punta. Quando ho l’obiettivo sotto il naso guardo solo lì e tutto ciò che non va in quella direzione mi disturba. Come una zanzara che ti ronza nel cuore della notte, mentre cerchi di dormire.

Ho posto loro le mie scuse per il comportamento offerto ma nello stesso tempo ho chiesto di prendere in considerazione le mie perplessità.

Sento che sono vicino, basta poco. Ho speso tutte le energie nervose residue per arrivare a questo momento. E’ vero, loro sono delle professioniste, sanno ciò che fanno.

Io sono padre, non so ciò che faccio probabilmente, ma lo sento. Lo sento sulla pelle.

Sono due anni che mi sbatto, mi sono sottoposto a tutti i percorsi possibili, lavorando da solo su me stesso. Il tutto per conservare la calma e non sfasciare qualcosa o fare danni. Ci sono riuscito a mantenere la calma. Non è stato semplice.

Paperino: Adesso fate fare a me, vi prego.

Antonella: Noi siamo mediatrici, devi pur considerare che quello che dici tu viene da una parte. Noi ascoltiamo anche la tua ex moglie che ci espone le sue ragioni.

Non è che possiamo venire incontro alle tue esigenze non tenendo conto di ciò che dice tua moglie. Il nostro ruolo è arrivare ad una situazione di equilibrio tra entrambi, che possa far stare bene i ragazzi garantendo la bi-genitorialità.

Il percorso che abbiamo pensato, riteniamo sia quello giusto. Occorre però la collaborazione di entrambi.

Paperino: Va bene, la mia collaborazione ci sarà, ma parliamo subito del diritto di visita e della sua applicazione.

Lorenza: Il diritto di visita è un dispositivo del Giudice! Per noi è scontato. Non è possibile che non si applichi!

Paperino: Appunto, non è scontato per nulla nella realtà, di fatto non si applica.

Lorenza: Ma non siamo dei gendarmi. Ciò che dice il giudice è impensabile che non si applichi, così come è tuo dovere passare l’assegno di mantenimento.

Paperino: Ho capito, io l’assegno lo passo puntuale come un orologio e faccio molto di più. In questi mesi ho comprato tanta roba ai ragazzi oltre l’assegno.

Si Antonella va bene, ma vedi, voi mi conoscete da tempo. E’ più di un anno che frequento il centro. Sapete tutto, sapete tutto ciò che ho fatto e le difficoltà che ho incontrato.

Se ho sbagliato qualcosa, ditemelo. Se io ho commesso degli errori, se non mi sono comportato come avrei dovuto in qualche circostanza, ditemelo pure. Anzi scrivetelo al Giudice. Se c’è qualcosa in me che non va, scrivetelo nella vostra relazione, ne risponderò personalmente.

Sono abituato a rispondere di quello che faccio e rispondo anche per quello che fanno gli altri, per lavoro.

Quello che non ho condiviso l’ultima volta è il metodo. Mi sembra che l’abbiate preso alla larga il problema. Parlare di conflittualità nella coppia ha un senso, sono d’accordo. Il rapporto con la mia ex moglie è conflittuale. Dire che questa è la causa del problema non mi pare corretto.

Mi pare più un sintomo, perché il conflitto non lo cerco io, né lo voglio. Quello che state proponendo andrebbe bene se di fronte a voi ci fossero due persone ragionevoli.

La mia ex moglie in questi anni ha dimostrato di non esserlo affatto. Vi dirò di più, per me c’è un problema psicologico che andrebbe curato, dovrebbe essere vista da qualche specialista.

Antonella: Noi non siamo degli psichiatri. Non è il nostro ruolo questo.

Paperino: Ma il vostro ruolo è quello di garantire la genitorialità ad entrambi i genitori. Per fare questo dovreste risalire alle cause. Io mi auguro che il vostro metodo abbia successo, adesso ho un obiettivo importante e non voglio fallirlo.

Lorenza: Ti devi fidare di noi.

Paperino: Mi fido, tanto che ho chiesto io di tornare da voi. Però pensavo che come nei mesi precedenti poteste mettere un po’ di pressione per l’ottenimento del risultato.

Vi chiedo di darmi una mano, mi serve una spallata adesso. Io non ho molto tempo. I primi di luglio ci sarà l’udienza e devo ottenere risultato per quella data.

Mi serve. Datemi una mano.

Si guardavano Lorenza ed Antonella, anche un po’ imbarazzate.

Al giorno dopo avrebbero visto Ex moglie, da sola.

Giovedì era fissata la seduta di coppia.

Sono andato sereno. Avrei accettato qualsiasi piano.

Quando faccio tutto quello che posso, sono sereno. Ho imparato a gestire l’ansia in questo modo. Lavorando prima. Ho fatto tutto quello che avrei potuto. Nulla al caso e nulla di intentato. Questo mi dà serenità in tutte le cose della vita.

E’ cominciato male l’incontro.

Ex moglie a lamentarsi della mancanza di comunicazione.

Lorenza ed Antonella ci hanno chiesto ragguaglio sulla settimana passata. Con gli incontri individuali avevano saputo dalle due campane come fossero andate le cose.

Ex Moglie: Lui deve imparare a comunicare! Domenica per esempio si è presentato alle 10,30 avvisandomi un quarto d’ora prima.

Giuro che avevo tutti i buoni propositi per avere un atteggiamento remissivo e collaborativo.

L’ho fatta parlare, e mi ripetevo: ‘’calma, calma, come quando andavo al poligono di tiro durante il servizio militare. Respira, rilassati, come diceva il capitano, è la calma che mette a segno i colpi. Se ti agiti il proiettile va fuori bersaglio. Non è né l’occhio né il dito che mettono a segno i colpi, è il resto del corpo e la testa. Usate la testa’’.

Antonella le dava manforte: Dovete imparare a comunicare entrambe. Se non c’è comunicazione non andate da nessuna parte!

Ed io dentro di me: Stai calmo, ricordi il capitano? Stai calmo.

Ex moglie: Si mette d’accordo con i figli ed io non ne so nulla!

Paperino: Va bene, la comunicazione va bene, ma scusate deve essere nelle due direzioni. Son venuto a sapere che mio figlio è stato visto per due volte fuori città con un amico. Mi ha avvisato lei?

L’ho detto stizzito. Dopo averlo detto: ‘’calmo, calmo, stai calmo. Non serve che ti incazzi’’.

Ho fatto il militare come soldato semplice, in fanteria. Ero già laureato e mi aggregai alla truppa. All’epoca era obbligatorio.

Ero in una caserma operativa a Trani in provincia di Bari, ci addestravano per i Vespri Siciliani e la Partenope, delle operazioni in cui era impegnato l’esercito a supporto delle forze dell’ordine. Tre mesi di corso prima di andare a fare le ronde intorno a un carcere o la guardia sotto i tribunali. Pensavo fosse il massimo della sopportazione che potessi avere nella vita, allergico alle regole come sono. Era prima di vivere con Ex moglie, poi mi sarei ricreduto.

Ex Moglie: E’ successo questo inverno! Adesso te ne stai ricordando?

Paperino: Senti, voglio solo dire che come pretendi comunicazione, devi pure darla. No?

Antonella a buttare acqua sul fuoco che stava per divampare: Va bene, la regola deve valere per tutti e due!

Ex Moglie: Domenica, si è presentato alle 10,30 avvisando solo un quarto d’ora prima. I ragazzi sono scesi e poi è rientrato in casa AAAAA, incazzato da morire sbattendo la porta .

AAAAA: Mo’ mi dice che andiamo in piscina!

Ex Moglie: Ed io gli ho detto, va bene, facciamo la borsa e la porti, stai tranquillo! Come vedi io collaboro sempre, ma devi imparare a comunicare anche con i tuoi figli.

Ed io dentro… sta calmo, calmo… non serve.

Paperino: Senti, facciamo un po’ di chiarezza.

Mi hai chiesto tu per messaggio di prenderli domenica e di portarli a mare?

Ex moglie: Non ti ho detto di portarli a mare.

Paperino: Come non mi hai detto di portarli a mare!

Ex moglie: E comunque avresti dovuto avvisarmi per tempo che arrivavi, non un quarto d’ora prima!

Antonella a supporto: Dovete cercare mettervi d’accordo prima, la prossima volta magari sentitevi al giorno prima!

‘’Sta calmo Paperino, non ti incazzare, non ti incazzare’’.

Al poligono sparavamo a batterie di 6 soldati. Era Gennaio, eravamo seduti in attesa del turno. Per terra, sull’erba. Il culo era fradicio e gelato, buio pesto intorno. La murgia in inverno è come il Polo Artico, almeno per me che sto bene dai 30 gradi in su. Stavamo vicini per scaldarci come il bue e l’asinello ma con un contegno militare. Mi si muovevano solo gli occhi, il resto era rigido. Ci avevamo portato con i camion scoperti a destinazione. Mi era parso di capire che fossimo in una gravina nelle campagne intorno ad Altamura. Era notte, avevamo trenta colpi da sparare e bisognava puntare contro una sagoma a 200 mt di distanza, da stesi. Ogni tre colpi nel caricatore c’era un proiettile tracciante, di quelli luminosi che ti permettevano di vedere se il colpo fosse indirizzato bene o meno. I miei compagni di battaglione ne azzeccavano 6 , 7 su trenta in sagoma. Qualcuno arrivava a 10. Il capitano era uno tosto, napoletano. Era stato in Bosnia durante la guerra, aveva l’aria di uno cazzuto. Nonostante non sopportassi militari e le divise, lui mi piaceva. Sapeva il fatto suo e ci metteva passione.

Ogni tanto ripeteva, controllate, controllate, guagliò, respirate… fate cagare come tiratori! Passeggiava su e giù dietro ai sei soldati stesi al tiro.

Un soldato dopo che la batteria aveva finito di sparare andava verso le sagome, contava i colpi a segno e uno per uno ne urlava il numero: 7!… 9!…10…! 3….! Poi cambiava le sagome di cartone e si preparava un’altra batteria di fucilieri.

 

Paperino: Antonella, lei mi dice al venerdì: ‘’ domenica li porti tu al mare? Poi a pranzo? Domenica mattina le ho scritto passo alle 10,30. Cosa ho sbagliato nella comunicazione?

Antonella: Magari sentitevi al sabato dico, programmate meglio.

Ex moglie: Non ho detto li porti al mare.

Paperino: Senti, prendo il telefono e leggo i messaggi.

Mi sembrava talmente una stronzata che non ricordavo nemmeno i tempi della cosa, ma ho tirato fuori il cellulare con assoluta tranquillità quasi a vedere cosa avessi potuto sbagliare.

Aveva convinto anche me di aver sbagliato.

Comincio a leggere.

Paperino: (Venerdì) Questo sabato i ragazzi mi hanno detto che non vengono a dormire da me, gli ho detto di organizzarsi per sabato prossimo però.

Ex Moglie: Ok, come volete, ma domenica li porti tu al mare e li riprendi?

 

Paperino: (verso Lorenza ed Antonella) Vedete? Fino ad ora sta a dire che non ha chiesto di portarli al mare. Mio figlio si è pure incazzato pare. Ma io ero andato domenica per portarli al mare e si sono presentati in auto senza asciugamani e costume.

Ho detto loro cosa volete fare?

Mi hanno risposto: ‘’boh!’’. Al che ho detto, devo andare a parlare con un amico che sta in piscina, magari facciamo un tuffo lì e poi andiamo a pranzo. Non hanno commentato.

AAAAA è sceso ed è tornato in casa a prendere costumi ed asciugamani, non mi ha detto che non gli andasse la cosa.

Ex Moglie: E’ entrato in casa sbattendo la porta e dicendo ‘’ora ci avvisa che andiamo in piscina’’ . E poi avvisare un quarto d’ora prima che vieni!

Continuo a leggere. Su whatsapp c’ è scritta l’ora del messaggio. Non ricordavo alla domenica a che ora avessi avvisto che sarei passato alle 10,30, ma non avevo dato rilevanza alla cosa. I miei figli vanno al mare verso le 11 con gli amici. L’impegno lo avevamo fissato al venerdì, mi ero reso disponibile e non vi avevo visto nulla di irregolare.

Domenica (Ore 8,37): Passo alle 10,30.

Paperino: Cacchio! Alle 8 e 37 ti ho avvisata pure! Ma perché devi dire un quarto d’ora prima?

Antonella spegnendo l’innesco: Va bene dai, l’importante che teniate un filo più continuo.

Paperino: a me sta bene, ma non capisco cosa avrei dovuto fare di più.

I segnali di fumo?

Ex Moglie: Le 8,37 sono le nove praticamente!

Paperino: Le 8 e 37 sono le 8 e 37… almeno questo è un dato di fatto! Sono due ore prima, non un quarto d’ora!!!!

Lorenza è scoppiata a ridere, sa quanto sia pignolo con i numeri.

Mi stavo per stizzire nuovamente. ‘’Sta calmo, sta calmo… controlla…. controlla…’’

Paperino: va bene, sarò più puntuale ancora nelle comunicazioni.

Lorenza: Va bene, passiamo al provvedimento del giudice. Quindi abbiamo saputo che sabato i ragazzi non sono stati con il padre. Dobbiamo fare in modo che questo avvenga questo fine settimana. E’ importante. Un provvedimento del giudice si rispetta. Abbiamo udienza ai primi di luglio e non vorrei dire al giudice che non siamo riusciti a compiere il mandato.

Ex Moglie: per me non ci sono problemi!

Lorenza: Lo sappiamo, però dobbiamo fare in modo che avvenga. Ci vuole impegno da parte di tutti.

Ex Moglie: Loro hanno i loro amici, entrano ed escono da casa, non è facile toglierli dalle loro abitudini. I loro amici vivono tutti nelle vicinanze. Magari a Monteamaro si sentono un po’ isolati.

Paperino: Sarò a completa disposizione loro per tutti i due giorni, li accompagnerò ovunque, se vengono.

Lorenza: Ecco si, per loro deve diventare una cosa normale.

Ex Moglie: Non sarà facile, perché sono grandi e se si impuntano…

Antonella: Siamo stati tuti adolescenti, abbiamo scalciato tutti contro i genitori per non fare delle cose, ma alla fine le abbiamo fatte. Sarà successo anche a te. Dobbiamo fare in modo da ripristinare questa autorevolezza, se si è persa.

Ex moglie: per me non ci sono problemi!

Antonella: Dovete essere fermi entrambi. Non dare una possibilità alternativa. Questo fine settimana stanno col padre. Tu potresti anche dormire fuori!

Ex moglie: Ecco si, magari! Mi vorrei godere un po’ la mia vita.

Lorenza: Bene, noi ci vediamo giovedì, dateci informazione prima però, siamo ansiose anche noi. Lunedì diteci che è andato tutto bene.

Abbiamo finito per parlare della vacanze, abbozzando un calendario. Le ho chiesto l’autorizzazione per portare in viaggio i ragazzi per qualche giorno.

Solita risposta… ‘’parlane con loro’’.

Paperino: Va bene, prima di parlarne con loro volevo assicurarmi che fossi d’accordo.

Ex Moglie: Per me non ci sono problemi e non ci sono mai stati! (Guardandomi con aria di sfida)

Paperino: Perfetto, ne parlerò con loro.

Il colloquio si è chiuso in una atmosfera serena.

Ibernato, di notte, in una gravina sperduta della murgia pugliese arrivò il mio turno al tiro.

Presi il mio fucile d’assalto beretta a/r 70/90, con il caricatore da 30 colpi.

Ci mettemmo in piedi in 6 nei pressi dell’area di tiro. Il capitano dietro di noi.

Capitano: Presentar arm! Al tiro!

Ci stendemmo sull’erba. Il freddo se ne era andato, mi era salita un po’ di adrenalina. Dentro di me ripetevo, respira, calma e controllo. Tirai un gran respiro che mi aveva riempito di calore e mi aveva fatto scendere il battito.

Capitano (urlando): Contro bersaglio a metri duecento…. puntare…. mirare… fuoco!!!!!

Sentivo i colpi all’impazzata degli altri, io inspiravo ed espiravo con calma, miravo e poi facevo partire il colpo. Sentivo il corpo una cosa unica col fucile. Girai il basco per non avere la visiera davanti agli occhi. A duecento metri la sagoma non era ben visibile ma nel mirino l’avevo. I proiettili traccianti mi davano la sensazione che prendessi il bersaglio.

Finì molti secondi dopo gli altri.

Appena finito un soldato andò a contare i colpi. Arrivato il mio turno urlò: 28!

Da dietro il capitano mi disse: Paperino! Soldato, ingegnere e pure cecchino! Come cazz’ hai fatto guagliò!

Mi alzai, mi volsi a lui e mi rigirai il basco. Risposi sorridendo: ho respirato… calma, controllo e testa, come ha detto lei capitano!

Il capitano sorrise: Bravo guagliò! Diventammo amici e una settimana dopo mi fece caporale.

Invece che in missione fui mandato a curare la ristrutturazione delle cucine al comando di brigata.

Non ho mai preso più un arma in mano da quel giorno. Mi fanno paura, ma nei momenti difficili le parole del mio capitano le ricordo sempre.

Uscito dal centro della famiglia ho mandato un messaggio a Lorenza: Grazie.

E sabato vedremo.

 

 

 

20 pensieri riguardo “Fuoco!

      1. Mi chiedono di cessare il conflitto. Ma se uno dice menzogne che devo fare per cessare il conflitto? Dire che sono vere le menzogne che dice? Posso far finta di nulla… l’altro giorno avrei dovuto dire … si è vero nessuno mi aveva detto che dovevo portare i ragazzi al mare… si è vero mi sono fatto sentire solo un quarto d’ora prima di passare… così si ferma il conflitto con lei… ma ha senso tutto ciò? L’ho fatto per quindici anni e me ne sono andato da casa per non doverlo fare più. Adesso mi chiedono di ricominciare da fuori… Non so proprio…

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  1. Penso che la mediazione sia la via giusta, non si può imbrogliare e poi si tratta di far rispettare quello che il giudice ha decretato da entrambi le parti. Ora capisco perché Dio ha dato i 10 comandamenti agli uomini…😜

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    1. Non credo sia un problema di uomo e donna… io sono realmente convinto che abbia un problema psicologico serio… e che nessuno lo mette in evidenza… se lo dico io, la cosa lascia il tempo che trova, sono parte in causa.

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      1. Intendevo gli uomini in generale , dico solo che abbiamo bisogno di essere educati alle relazioni e al vivere, poi , e’ chiaro, c’è la nostra libertà e i nostri disagi psicologici. La tua ex moglie ragiona quando sta con gli estranei, quindi il disagio suo è solo affettivo.

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  2. Sono d’accordo con te: la tua ex moglie ha dei problemi. E non da poco.
    Solo che le malattie si possono curare solo se il paziente decide di farsi curare, soprattutto quel genere di malattia.
    Lorenza ha detto le parole magiche: non dovete lasciare alternative. I ragazzi sono ragazzi, non decidono loro. Quando la madre avrà capito questo concetto semplice, si appianerà tutto piuttosto velocemente…. compatibilmente con l’adolescenza (che è già rognosa di suo, senza le sciocchezze che quella donna pensa).

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    1. Sto prendendo posizione ogni giorno di più. Appena c’è uno spiraglio ne approfitto. Se domani li avrò a casa sarà un altro passo. I ragazzi non devono scegliere, devono essere educati a fare delle scelte, ed è una cosa diversa. Io la vedo così .

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  3. Che scandalo! Ti sei presentato alle 10 e 30 con un quarto d’ora di preavviso!
    E se spuntavi con i pantaloni non intonati alla camicia, che voleva il tuo arresto?
    Te lo ricordi il peso dell Ar 70/90 vero? 😉

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      1. Già, facevano smontare e rimontare quel ferro medievale del fal e poi, per fare le guardie vere, non dicevano nemmeno dove era la sicura del 70/90.
        Ciao. 🙂

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      1. Lo so, non hai idea di quanto ti capisca. Non potrebbe rendere felici nessuno, ma anzi : ansiosi ed con attacchi di agitazione improvvisi. Lo so, lo so, non immagini quanto ti capisco. Posso solo dirti che da lontano, tivogliobene e calma e gesso 😀

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