Il tempo e la felicità

Penso che la vacanza sia andata bene. Ho preso i ragazzi l’8 agosto da casa, verso mezzogiorno. In auto siamo partiti per Roma, a casa di Tacitus. Insieme a noi sarebbe partito per Barcellona, al mattino dopo. Ero felice. La felicità è quella forza che fa perdere gravità a te e alle cose che ti circondano. Tutto ti sembra più leggero. Ero in ansia e col cuore in gola quando li ho visti spuntare dallo specchietto retrovisore con trolley e zaino. Mi sentivo come al primo appuntamento.

Sono uscito dall’auto e gli ho sistemato i bagagli nel cofano manco il miglior chauffeur del mondo. Al giorno prima avevo lavato l’auto e ci avevo messo un po’ di profumo .

Felicità è quel momento in cui non hai bisogno di essere ricambiato. Sei talmente pieno che puoi solo dare. Ricevere è un di più e sei talmente pieno che non ci entra più nulla.

Non so che cosa pensassero i ragazzi . Durante il viaggio in auto fino a Roma abbiamo parlato e scherzato. Non si è rotto il ghiaccio ma c’era la temperatura giusta perché cominciasse a sciogliersi. C’era quello che fino ad ora mi era stato sempre negato. Il tempo. Già, la felicità se non ha tempo rimane una piccola gioia.

Alla sera carbonara e amatriciana a Piazza di Spagna, in un ristorante che frequento quando sono a Roma per lavoro. BBBBB è un amatore della pasta alla carbonara. Quella sera ha capito di aver mangiato tentativi di carbonara fino a quel momento. D’ora in poi sarà dura prepararne una all’altezza.

Nei giorni successivi siamo stati a Barcellona. Una città che diventa sempre più bella. C’ero stato tanti anni fa, ma ogni volta che la rivedo la trovo rinnovata e avanti. Si, Barcellona è una città di avanguardia. Le idee per il buon vivere lì trovano applicazione. Anche se non so come sia viverci. La sensazione che ti dà è di qualcosa grande ma a dimensione di uomo nello stesso tempo. Sono felice che sia stata la culla del ricongiungimento con i miei figli.

Abbiamo girato tanto, i ragazzi giocavano tra di loro molto, spesso con le mani. Non si facevano male, era un continuo istigarsi e rincorrersi per una manata o un pugno. Colpi controllati da entrambi per fortuna. Tacitus dopo un po’ mi ha chiesto…

Tacitus: sono sempre così?

Paperino: che ne so. Io li sto conoscendo oggi da adolescenti. Quando erano più piccoli mi sarei fatto sentire perché la smettessero. Ora che faccio? Per me è bello pure questo. Li osservo.

Per me era come se osservassi le mie mani dopo aver tolto una ingessatura. Un pezzo di me che non vedevo da un po’ e che devo riscoprire come mio.

È stato così per quattro giorni. Ho passato il tempo a conoscerli, o meglio a riconoscerli. Volevo per capire cosa fossero diventati. Seguivo le tracce di loro bambini per ritrovarle in loro adolescenti.

Di certo sono diventati uomini. Giravano nudi in stanza e non hanno più nulla del bambino sotto la cinta. Mi ha fatto impressione vedermeli girare così intorno. Mi è venuto in mente di comprare loro dei preservativi, anche se con ogni probabilità sono uomini in solitudine per ora. Roba artigianale.

Avevo preso un albergo fuori da Barcellona ed una macchina a noleggio per muoverci. Tacitus la sua stanza ed io con i ragazzi, in tre.

Tacitus non è molto abituato a interloquire con gli adolescenti. Ma ha un pregio, parla se sa. Siccome ne sa tante, parlava spesso. Loro lo ascoltavano con interesse, perlopiù. Ogni tanto mi toccava tradurre, perché Tacitus non adatta il linguaggio all’interlocutore. Una roba che si porta dietro dai tempi della scuola.

Non era importante la meta per me. Saremmo potuti andare in qualsiasi posto. Il mio intento era insegnare loro il mio modo di viaggiare.

Nessun programma. Giorno per giorno, alla scoperta. Alla sera si faceva il programma per il giorno dopo e strada facendo si improvvisava seguendo una indicazione, una informazione, l’istinto.

Siamo stati allo stadio del Barcellona, al museo di Picasso, in spiaggia, alla Sagrada Familia e al parco Guell. Mete classiche tra un centro commerciale ed un altro alla ricerca di affari per abbigliamento da calcio. Tutto perfetto. Anche il rientro in Italia con un ferragosto passato ai Castelli Romani a mangiare porchetta, lontani dal casino.

Mi sono rasserenato. La serenità è la felicità che ti conquisti, quella che non ti arriva dal cielo. Sei felice e porti i segni della conquista. E’ la felicità dopo la fatica.

Sono stati da me a Monteamaro per qualche giorno ancora. È stata una meraviglia. Ho la sensazione che siano stati bene davvero. Abbiamo guardato dei film insieme, ci siamo sbellicati di risate e poi colazioni, pranzi, cene. Ho lavato, cucinato, messo in ordine di continuo. AAAAA ha il disordine normale di un adolescente, BBBBB uno strazio. Li ho accompagnati su e giù dalla città per i loro impegni con gli amici. A sera uscivano dopo cena per conto loro.

Ex moglie per tutte e due le settimane ha telefonato almeno 5 volte al giorno ad ognuno di loro. Dei giorni anche di più. Secondo me ha problemi seri che prima o poi dovrà affrontare.

Ho montato una cassettiera presa ad Ikea. L’ho presa perché potessero tenere le loro cose in ordine. Mentre la montavo BBBBB era vicino a me ed ha risposto al telefono alla madre. Il volume del telefono e la voce di ex moglie erano piuttosto alti, tanto che ho potuto sentire.

Ex moglie: BBBBB ! Nemmeno una telefonata mi fai! E che cosa! Possibile che debba chiamare sempre io!

BBBBB: si ma’…

Ex moglie: mi devi chiamare ogni tanto! Hai capito? Non è modo!

BBBBB: si ma’….

Mi sono venuti mille pensieri in mente. Per un anno non li ho né sentiti né visti e lei mi diceva che non ci poteva fare nulla. Ricevevo ciò che avevo seminato, a suo dire.

Ho trattenuto a stento una smorfia di dolore per quello che è passato.

Il dolore, quando è forte non ti permette di gioire per rivalsa. È più il male che si prova nel sentirlo rinvenire. Almeno in me funziona così. Per superarlo, preferisco passare oltre, la vendetta è un modo per tornare indietro e non guardare avanti. Non lenisce affatto.

Poi la notizia in TV della strage a Barcellona. Cinque giorni prima eravamo noi a passeggiare sulla Rambla nei pressi della Bouqeria .

Ero con i ragazzi sul divano a vedere la TV.

Me li sono guardati, ho chiuso gli occhi e ho detto…

Paperino: che culo ragazzi!

Loro hanno capito ma la cosa non li ha toccati più di tanto. Per capire il pericolo devi saper quantificare il danno ed il danno per quantificarlo lo devi aver subito in qualche modo.

Quando passeggiavamo per Barcellona ho detto ai ragazzi…

Paperino: Se vedete un camion che si muove a tutta velocità, buttatevi in un negozio. Oppure… mettetevi dietro Tacitus. Secondo me, se il camion lo urta, si spacca il camion!

BBBBB: ah… io entro nella Nike così nel casino porto via le maglie!

Paperino: Certo, come no. Sarebbe una buona occasione. Si chiama sciacallaggio, approfittarsene di una disgrazia. E’ la cosa peggiore che un uomo possa fare. Non ti ci vedo come sciacallo.

BBBBB: Vabbè…

Scherzavo per non farli impaurire. Chi se lo immaginava accadesse realmente.

Ho pensato a tutta quella gente massacrata. E’ mancato poco che ci trovassimo noi da quelle parti.

Non so cosa spinga dei ragazzi a prendere un furgoncino e lanciarsi su altra gente innocente, falcidiandola. Non è una cosa umana e non credo di riuscire mai a comprenderla. La religione è solo una scusa. Non ci sono religioni che insegnano l’odio e l’omicidio.

Ci sono uomini e donne che pur potendo, non vogliono provare ad essere felici. Fa comodo pensare che la propria infelicità sia colpa degli altri e rendendo tutti infelici si pensa di alleviare il proprio disagio. La loro energia la sprecano per cercare risarcimento nella vendetta, come se la vendetta potesse cambiare il passato.

Bisogna provarci sempre ad essere felici, invece. Lo ripeto anche a me stesso come un rosario, nei momenti di disagio in cui lo dimentico.

Il tempo scorre ed il futuro è di chi rema a favore di corrente.

Ci sono uomini e donne che non possono essere felici perché vivono in contesti di disperazione, fame e violenza. Scappano alla ricerca della propria felicità e quella dei propri figli. Niente può fermarli.

Contro questo fiume, chi costruisce muri ideologici o reali è nel passato, sarà travolto.

Io mi sento dalla parte di chi cerca la felicità. E’ una energia positiva che non andrebbe dispersa, è il futuro.

Sono stati quindici giorni bellissimi per me e mi sento felice.

28 pensieri riguardo “Il tempo e la felicità

  1. Grande! Ci sono situazioni che diventano uno spartiacque… dove c’è un prima ed un dopo… e questo dopo mi sembra sia la strada definitivamente giusta… Tifiamo e siamo tutti felici per (con) te.

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  2. “Ci sono uomini e donne che pur potendo, non vogliono provare ad essere felici. Fa comodo pensare che la propria infelicità sia colpa degli altri e rendendo tutti infelici si pensa di alleviare il proprio disagio.”
    Ti accorgi di come si applica perfettamente alla madre dei tuoi figli?

    Bravi! Tutti e tre

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  3. Concordo nel fatto che sia in gioco la nostra libertà nella ricerca della felicità, ma la conquista è sempre una grazia, un dono che supera la mia capacità e aspettativa, è un accadere della realtà quando ci affidiamo alla speranza di non essere soli, una speranza talvolta impossibile , ma che si rinnova sempre come una fonte inesauribile. Barcellona l’ho vista tanti anni fa, è una città che deve al suo grande passato la sua grande ricchezza, come tutta l’Europa. Ma la tradizione non basta a reggere la vita e il terrorismo insegna che il vuoto della nostra cultura contemporanea rode il cuore dei giovani che traggono nella violenza e nella ideologia la risposta al loro profondo bisogno. Hola 🤗

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    1. Devo procedere sulla strada di Damasco per avere la grazia? Anche perché il folgorato su quella strada aveva proprio il mio nome ! 🙂 Su Barcellona non concordo. Barcellona è bella perché ultra moderna secondo me. Hanno saputo miscelare passato e futuro in maniera fantastica.
      Nemmeno sul vuoto della vita e della cultura contemporanea concordo….
      La vita è piena di ciò che la riempi.
      I folli omicidi ci sono sempre stati. La tecnologia ha gli ha fornito un palcoscenico planetario e si esibiscono macabramente orbis terrarum, ahimè

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      1. Forte!!
        Non é un caso allora il tuo nome, San Paolo era un persecutore dei cristiani… Se è successo a San Paolo , é possibile che possa accadano anche a te 😜! Volevo dire che la nostra ricchezza é sempre frutto di un passato e un presente insieme , ma senza il passato, senza la tradizione Barcellona non sarebbe quella che é . Gaudi é un artista moderno che però riprende un passato, ma la sua opera é nuova e originale. Ma davvero pensi che all’uomo, a te, ai tuoi figli basti riempire la vita con qualsiasi cosa? L’inquietudine dei tuoi figli non è solo frutto della crisi familiare ma é di più e non si esaurisce così , anzi questa emerge proprio dopo aver vissuto un momento di bellezza come quella che avete vissuto insieme in vacanza.Tutta l’arte, tutta la poesia, la musica, tutta la creatività dell’uomo é un fare emergere una nota di fondo che non avvertiamo nella distrazione e negli impegni di ogni giorno, ma che emerge proprio lì dove la bellezza è l’umanità affiorano. Ecco l’inquietudine senza una vera risposta porta alla violenza. Ma poiché é una risposta che la persona intercetta nella realtà chiede anche la propria libertà , sono in gioco due fattori, da una parte la società e dall’altra la persona. Per questo ci sono sempre stati.

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      2. Eh… mi manca quel San davanti… mica poco!
        Sai cosa mi turba di voi Cattolici? La certezza di ciò che dite. Mi fa impressione. Io scrivo una cosa e un momento dopo ci ripenso… perchè magari penso il contrario.
        Invece voi… sbam, sbam …. un martello.
        Sta fede deve essere meglio di wikipedia!
        Mi fate paura … avete una risposta per tutto… ed è unica. Dibolici!!!!
        ….
        A nessuno basta riempire… ma riempire la vita è bello assai…
        ……
        Ti sei fatta pure il meeting di Comunione e Liberazione? Terribili siete!!!! 🙂

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      3. Ahahah … certo anzi ho fatto anche la volontaria per tre giorni al Ristorante Pugliese del Meeting, è stato bellissimo, stancate a morire a lavare pentole, ma avevamo tutti un grande sorriso pieno di gioia e bellezza e poi c’erano tanti ragazzi da tutti l’Italia e dall’estero,olandesi, spagnoli, indiani… la fede è un incontro e bisogna avere una grande fame di felicità, quell’inquietudine del cuore di cui ti dicevo, é una mendicanza , una ferita che ti porta lì e poi scopri che il tuo cuore e la tua ragione sono grandi e vedi meglio la realtà , la gusti di più …la fede é un di più che ti fa vivere più intensamente. Non é una astrazione, un insieme di regole e moralismi, é un amore a Qualcuno di presente attraverso una compagnia di uomini , la Chiesa. La verifica della fede é se ti fa vivere con più passione, più intelligenza e più gusto la vita, questa é la fede . E poi mi fido del cuore, di quel criterio che abbiamo insito e che é la bussola per giudicare la realtà . Di questo io sono sicura! La vita non é una fregatura è non tradisce mai, tutto é una risorsa per far emergere quelle esigenze profonde, quelle esigenze fondamentali del cuore, verità, amore, libertà, felicità, giustizia ed eternità. Abbiamo tutti lo stesso cuore Paolo senza San…😊

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      1. Tutti la cerchiamo anche se non lo ammettiamo o non ce ne rendiamo conto. Comunque io trovo la felicità nelle piccole cose…attimi di felicità. Credo di trovarla veramente quando vivo, anche solo di riflesso, la felicità…anzi gli attimi di felicità 😉 delle mie figlie.

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  4. Quando sono arrivata a Barcellona da Milano ho pensato: “Ecco, questa é qualitá di vita”. poi dopo qualche anno ti accorgi che non é tutto oro ció che luccica. Senza dubbio, nel complesso ho vissuto benissimo li. Poi mi sono trasferita a Palma e quando sono arrivata ho pensato:”Ecco, questa sí che é qualitá di vita”. Sono passati sei anni e continuo a pensarlo.

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      1. Mare e montagna a pochi minuti di macchina, possibilitá di muoversi solo in bici, offerta culturale (non come barcellona, ma nemmeno cara come a barcellona). Cose negative: luglio ed agosto saturazione turistica, gente ovunque, spiagge piene. Speculazione immobiliaria e gentrificazione. (Riassumendo riassumendo)

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      2. Anche qui in Puglia luglio e agosto sono diventati mesi di assalto. Credo sia l’effetto terrorismo ad aver dirottato il turismo su coste ” tranquille”. In quei mesi la campagna è un buon rifugio. La scartano tutti!!!! Lavori in Spagna?

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  5. Vabbè, alla terza riga leggo Barcellona e mi prende un colpo. Invece, per fortuna, non ce n’era motivo. Bene, bene, sono contento che sia andata così perché adesso sono sicuro che comincia un capitolo nuovo. E mi piace che Barcellona sia stata galeotta, che splendida città e quanti ricordi anche per me!… Un saluto dalle Alpi del Tirolo.

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      1. Sto in ferie, quindi bene. Il fresco è relativo perché il sole picchia anche qua ma insomma, rispetto a giù è comunque un’altra cosa. E vuoi mettere cos’è fare il piccolo alpino sui sentieri a 1700 metri?

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