La scemitudine

Mi improvviso glottologo ‘’de noi altri’’ e vorrei coniare un termine nuovo che da un po’ ho inserito nel mio vocabolario.

La scemitudine. Ascoltando la mia ex moglie in mediazione mi è venuta fuori questa parola.

Si dovrebbe dire scemenza, stupidità, ma non so perché mi sembrano termini poco strampalati per definire il suo comportamento. Ho bisogno di una parola nuova che possa contenere il delirio delle sue parole e dei suoi sragionamenti.

Scemitudine mi sembra la parola adatta perché più indicata ad esprimere una abitudine, una predisposizione ad assumere atteggiamenti scemi e poi fa eco anche a magnitudine che indica bene l’enormità delle cazzate che spara.

Mi attenua anche il senso di colpa nel dire una parolaccia o un qualcosa di offensivo, perché al di là di tutto, offendere, in assoluto, non è mai una bella cosa.

Ho bisogno anche di ironia per non mangiarmi il fegato e di eleganza per dimenticare l’arroganza.

Con tutti sti ingredienti mi sento quasi uno chef.

La scemitudine di stamattina al centro per la famiglia è stata di scala notevole. Un terremoto le cui vittime purtroppo sono due ragazzi, i nostri figli.

Avevo mandato una lettera alle mediatrici in cui stigmatizzavo il comportamento ostruzionistico di lei nello scorso fine settimana. Dovevano stare con me i ragazzi, a partire dalla sera del venerdì e sino al lunedì mattina. Così era stato disposto dal giudice finalmente.

Dopo due anni di battaglie. Lei ha subito il provvedimento ma non ne vuole sapere di rispettarlo. Si era sempre detta contraria alla cosa, anche in udienza.

Nonostante poi ci tenga a precisare che i ragazzi sono liberi di stare con me quando vogliono. Sarebbe un ossimoro in lettere, affiancare due termini di senso opposto. E’ un termine troppo alto da sprecare. Non si calerebbe bene nella scemitudine. Un brillante in un cassonetto della spazzatura.

I miei figli al venerdì, con una scusa legata a condizioni di salute, appoggiata e confermata da lei, sono rimasti a casa. Anzi no, sono usciti con gli amici.

E’ avvenuto un miracolo e dalle 18 alle 20 sono guariti dai loro mali tanto che la madre ha consentito loro di uscire. Si… O’ miracolo! Quasi sarebbe il caso di allestire un business intorno alla casa con tanto di vendita di statuette e madonnine. Mi immagino già mia suocera in visibilio e le sue scene di giubilo sapendo qualche familiare coinvolto nella situazione mistica. Protagonisti finalmente, dopo anni di prove.

Sono arrivato un po’ prima di lei al centro di mediazione ed ho scambiato due chiacchiere con Lorenza ed Antonella.

Mi hanno detto di aver letto la lettera, mi hanno chiesto qualche chiarimento sui messaggi che avevo allegato.

Nei messaggi Ex moglie mi contestava di non aver preso i ragazzi un giorno che mi sarebbe spettato. Era stata una mia interpretazione errata dei dispositivi del giudice. Avevo dato per valido il nuovo provvedimento e non più il vecchio.

Il giorno in cui mi accusa di non aver preso i ragazzi, sono stato con loro sui campi da calcio a vederli giocare fino a sera. E al giorno dopo anche.

E’ solo risultato goffo il suo ennesimo tentativo di farmi passare per padre assente e menefreghista.

Lorenza ed Antonella mi hanno informato che nella riunione avrebbero chiesto riscontro a lei sull’andamento del venerdì e sulle accuse che le muovevo nella lettera. Doveroso.

La scemitudine è così, prolungata. La scemenza è un atto in genere, si apre e si chiude come il sipario di un teatro. Lei interpreta senza fine invece, a oltranza.

Durante la riunione ha confermato tutto quello che avevo scritto nella lettera. Per lei il suo comportamento è normale. La scemitudine non ha autocoscienza.

I ragazzi hanno detto al padre di non stare bene, si sono rifiutati di stare con lui. Lei ha confermato che non stessero bene. Ha accettato che saltassero la visita al dentista per problemi di salute. Poi li ha fatti uscire, a sera. Una passeggiatina.

Lorenza ha perso le staffe. Me ne accorgo perché sbatte vistosamente il fascicolo che tiene precario sulle gambe. Nella stanza non ci sono tavoli.

Lorenza: Ex moglie! Quindi… i ragazzi si rifiutano di andare dal padre adducendo una scusa, tu non solo confermi la scusa, permetti loro di saltare una visita dentistica e  come premio li fai uscire?

Ex moglie: Non stavano benissimo ho detto, non ho detto che stavano male. E poi sono solo usciti per fare una passeggiatina.

Paperino: AAAAA è rientrato dopo mezzanotte in moto. Che passeggiatina!

Ex Moglie: Non è vero!

Paperino: Ma se lo ha visto mio fratello.

Ex moglie: Lo ha visto perché dopo mezzanotte è uscito a rientrare la moto in garage. Ma è tornato presto a casa.

(Altra falsità, mio fratello lo ha visto che tornava in moto)

Paperino: Ma mi aveva detto di non stare bene e tu me lo hai confermato. Esce in moto uno che non sta bene?

Lorenza: Ex Moglie… (con tono paziente ma di una pazienza scaduta ) non sono andati al dentista perché non ci volevano andare e tu hai spostato l’appuntamento. Non sono andati dal padre perché non ci volevano andare e tu hai avallato tale scelta. Ma sti ragazzi… decidono tutto loro? Nell’incontro individuale io te l’ho detto che forse tu manchi di autorevolezza. Devo dedurre questo, che non sei in grado di farti sentire dai tuoi figli.

Ex Moglie: non è così! Loro sono grandi. Non possono essere obbligati a fare le cose.

Lorenza (incalzante e ormai incredula): Quindi se decidono di non andare a scuola? Non ci vanno?

Ex moglie: A scuola ci vanno sempre e lo testimoniano i voti.

Lorenza: ma qui non si parla di voti, stiamo cercando di indirizzarvi nella educazione dei vostri ragazzi. Hanno preso il sopravvento, ti rendi conto? Vi comandano!

Ex Moglie: Noi tre, ci capiamo in un attimo. E’ stato sempre così, da quando sono nati. E’ lui che adesso si vuole inserire!

A questa frase ho visto la faccia delle mediatrici scollarsi dal volto. Un velo di terrore sul viso è affiorato. Era troppo grossa.

Ma io lo so bene che è malata. Io sarei l’intruso. Adoravo sulla settimana enigmistica il trova l’intruso. E adesso finalmente io protagonista. Vado meglio di mia suocera coi miracoli, ho pensato.

Devo esserci per pagare, per accompagnare, prendere le sue parti quando litigasse con qualche condomino…finisce lì. Era quello che voleva nel matrimonio. Una sorta di domestico con portafoglio…. A fisarmonica oltretutto.

Ho messo la mano sulla fronte, sconsolato.

La faccia di Lorenza ed Antonella non si è più riattaccata al volto.

E’ uscita fuori tutta la sua scemitudine come il genio da una lampada. E’ bastato sfregarla un po’.

Come nei film, quando il colpevole, apparentemente normale, viene torchiato fino a quando finalmente tira fuori la sua doppia personalità e la sua natura mostruosa.

E’ venuto fuori che è un mostro sta donna. Nei film è il momento del successo degli investigatori, quando accade. Le mediatrici hanno finalmente realizzato che non ha tutte le rotelle a posto nel caso ci fosse ancora bisogno di prova, io ho perso comunque però.

E’ certificato che i miei ragazzi stanno con una donna con grossi problemi. Cattiva e vendicativa. Devo stare lì a guardare.

Già, purtoppo la scemitudine non è una reato. Una madre ne ha facoltà, può far si che i figli alienino il padre, può distruggere il loro rapporto con lui per vendetta, creando loro dei probabili problemi emotivi da adulti. E chissà quali altri da adolescenti.

Oppure no, sono fortunato e i ragazzi non subiranno nulla, Inshallah direbbero gli islamici. Ma sarebbe un caso, basta disturbare i miracoli.

Tutto questo, sono gli effetti sgradevoli di una separazione. Con la separazione devi subirli. Puoi combattere, si. Contro la scemitudine la battaglia è persa in partenza però. Non hai strumenti per far valere le tue ragioni. Se sei fortunato, sforzandoti dieci, otterrai uno. Io ho trovato delle persone incredibili che mi hanno dato una mano oltre il loro ruolo ed ho ottenuto tanto. Ogni tanto penso a chi non ha la mia forza e la mia fortuna. E’ un peccato. E’ un peccato per i ragazzi.

Comincio a credere che la situazione non si aggiusterà mai. La scemitudine non ha fine, è un fatto prolungato nel tempo come un moto rettilineo uniforme, senza accelerazioni e senza frenate. Costante.

Costante deve essere la contrapposizione, per arginare, non per vincere. La scemitudine dilaga se non la contieni.

Urlava e non permetteva a nessuno di parlare Ex Moglie. Come suo solito.

Forse il fatto di essere intervenuta sulla dirigente di Antonella e Lorenza le ha dato quella sicurezza necessaria per rivelarsi.

Già, perché la scemitudine ha rivelato anche questo. Per bacchettare le mediatrici ha detto davanti a me di essere stata a parlare privatamente con un altro mediatore. Un certo Divisano, noto pedagogista e mediatore in città, pare. Questo Divisano è il marito della Dirigente del servizio!

Ex Moglie: Divisano mi ha anche detto che avete esagerato a suo parere con le riunioni. Due a settimana sono troppe!

Lorenza: (fornendomi un assist credo, manco fosse Pirlo in giornata di grazia) Divisano? Il marito della nostra dirigente?

Ex Moglie: Si e c’era anche lei!

Si è sputtanata praticamente… ha dichiarato anche davanti a me di aver fatto pressioni sul servizio.

Antonella dopo lo scollamento del volto stava sprofondando sulla sedia ancor più incredula.

Lorenza sprizzava veleno da tutti i suoi pori: Senti Ex Moglie…noi siamo delle professioniste, e rispondiamo di tutto quello che facciamo. Divisano può dire ciò che vuole, ed anche la dirigente. Noi continuiamo a fare il nostro lavoro come sappiamo.

Lorenza e Antonella si sono prese una pausa, sono uscite dalla stanza.

Credo avessero necessità di sbollire e di rincollare la faccia al volto. Sono rientrate molto più tranquille.

Abbiamo continuato la discussione per un altro po’. Per lei i motivi del mio insuccesso con i ragazzi rimangono nella mia incapacità di dialogo coi figli. Lorenza ed Antonella le hanno fatto una proposta.

Antonella: Se pensi che questo sia il problema autorizzaci a parlare con i ragazzi ed il padre da soli. Magari riusciamo a verificare la cosa e creare quel dialogo che pensi che manchi.

Magari ciò che dici è vero e possiamo aiutarli noi.

Paperino: io sono d’accordo, è una buona idea.

Ex Moglie: Tu!!! Tu sei disposto a traumatizzare i ragazzi per raggiungere i tuoi fini.

La scemitudine ha le traveggole anche.

Lorenza: Ex moglie… ma se hai sempre detto che vorresti far testimoniare i ragazzi in tribunale davanti al giudice, non ti pare che sia più traumatico di quello che ti stiamo propronendo?

Ex Moglie: Sono grandi, il giudice li sentirà.

Lorenza: Va bene, ma magari qui possiamo aiutarli a riattivare il rapporto col padre, o non pensi che sia importante?

Ex Moglie: E’ importantissimo… per carità.

Lorenza: Autorizzaci allora.

Ex Moglie: non so.

Lorenza, stizzita: Va bene Ex Moglie, tu non ci dai gli strumenti per fare mediazione. Così noi non possiamo mediare. Anzi, vi dico che non siete una coppia mediabile.

 

E’ vero, la scemitudine non si media. Non si media l’infinito.

Lorenza: noi ci sentiremo ad ottobre, prima della udienza di novembre. Non ha senso che continuiamo con questo percorso. Ci sentiremo per verificare l’andamento del diritto di visita e mi auguro che riusciate a trovare il giusto equilibrio per il bene dei ragazzi.

 

Liquidati praticamente. Ho perso un valido aiuto, ma mi sono reso conto che diventava complicato anche per loro sostenerla.

Ci siamo salutati. Non so cosa accadrà, ma di sicuro mi tocca ripartire da un po’ più dietro.

Ancora non so quantificare quanto indietro sia piombato.

La scemitudine è un po’ come il salto con l’asta. Devi cercare di saltare sempre più in alto e tornare indietro per la rincorsa ogni volta.

Ho camminato un po’. Un po’ di confusione in testa.

Ho ripensato più volte alle parole di ex moglie. ‘’Noi tre ci capiamo subito, è così dalla nascita.

Lui ora si vuole inserire’’.

Mi fa un po’ di angoscia. Sarà che la scemitudine crea anche inquietudine. Forse è la vera origine del neologismo. Sono inquieto perchè Ex moglie ha più problemi di quel che pensassi.

L’intruso ora è anche spaventato. Mia madre diceva sempre guardandomi… ‘’l’ultimo mi è nato con la pelle di ciuccio’’ e rideva soddisfatta.

Era per via della mia resistenza al sole.

Speriamo duri davvero sta pellaccia.

Nei momenti difficili mi viene sempre in mente il sorriso di Rosetta. Mi ha dato la pelle di ciuccio e la forza dei desideri. Vivi veramente se desideri. Non me lo ha mai detto veramente, ma l’ho visto fare e vale di più.

Si ricomincia. Un po’ più solo, con un po’ di paura ma con un po’ di scorza addosso ereditata e non. Mi sento un veterano ormai. Barra al centro e motori avanti tutta a vedere che succede.

41 pensieri riguardo “La scemitudine

      1. Mi sembra che tu stia facendo tutt’altro che stare a guardare
        Seguo il tuo blog dall’inizio e se penso alla tua storia penso a un grande esempio di tenacia e caparbietà
        Non sei uno che molla l’osso…e in questo caso l’osso è molto prezioso
        Vai avanti…la pelle di ciuccio ce l’hai! ☺️

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  1. Ma quando la guardi ti chiedi: “ma noi, un tempo ci amavamo?” . Che è successo nel frattempo? Dove è stato il punto di rottura? … domande che possono rimanere anche senza risposta. … buon cammino Paperino 🙂

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  2. Io penso che ci sia il grande problema dell’età dei tuoi figli, che è l’età dell’adolescenza dove tutto è vissuto in continuo conflitto con l’ educatore, che è il genitore più presente, più provocatorio nella relazione che in questo caso sei tu , perche proponi un modello educativo sano ma autorevole. Invece la madre approfittando di questa caretteristica del periodo finisce per accontentarli per avere L’ approvazione interrompendo il rapporto costruttivo. Poi vedo comunque che i tuoi figli hanno tanto di te, più che della madre, la loro vivacità , il loro impegno nella scuola e nello sport, le loro relazioni sociali ti assomigliano , e questo significa che il tuo modello paterno è più incisivo e penetrante di quello della madre.

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      1. Non so se sono virile ma sono due adolescenze diverse quelle di ragazzi e ragazze. I ragazzi mettono fuori il carattere e deve essere giusto. Hanno la vita dopo e devono avere la schiena forte

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  3. Dalla tua storia si potrebbe trarre una sceneggiatura per una ‘soap opera’ di sicuro successo (altro che “il Segreto” …), ogni puntata una sorpresa …

    La domanda (retorica, un po’ insolente e poco educata, sorry …) viene però spontanea : ‘ma chi ti sei sposata’ ???
    Quella donna è tremenda nella sua pochezza perchè tale io considero una madre che ‘usa’ i propri figli, arrecando loro dei danni certi, al solo scopo di vendicarsi in qualche modo del marito. La cattiveria che fuoriesce dalla sua persona non è indirizzata solo contro di te ma anche contro i suoi stessi figli, e questo è incredibile in una madre, ed è incredibile che lei non lo capisca.

    Io invidio la tua capacità di restare calmo perché non credo che sarei capace di tanto.

    Bella la tua narrazione e soprattutto la tua ultima frase … devi ripartire da li …

    ciao 🙂

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    1. Stavolta le ho viste provate più di me … 🙂 … perché lei le ha sparate troppo grosse. Credo che nel conciliabolo che hanno avuto fuori dalla stanza si siano dette: con questa non andiamo da nessuna parte, proviamo con padre e figli. Sono minori però, c’è bisogno dell’autorizzazione di entrambi i genitori. Non sarebbe facile convincere i ragazzi ad andare al centro. In tribunale si però… pare ci vadano con facilità e basta che lo
      Voglia uno dei genitori!!!!
      Penso che essere sentiti in tribunale sarà un bel trauma da digerire, mi auguro che desistano ex moglie e clan… altrimenti affronteremo anche questa. Di certo se nella relazione le mediatrici scrivessero tutte le cose che dice ex moglie, la rinchiuderebbero da qualche parte.
      In molte cose siete svantaggiate coi donne, in questa proprio no.

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  4. l’apoteosi; la rappresentazione della stupidità e della pezzenteria umana.
    non sono sicura che per il tribunale loro verranno lasciati liberi di esprimersi, anche perché non hanno ancora coscienza esplicita della situazione: quella uscirà tra un po’ di anni.
    spero che comunque le due mediatrici scrivano quello che è successo.
    mi prudono altro che le mani. mannaggia. tieni duro, ancora e ancora.

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    1. C’è qualcosa che non va nella mente di quella donna. Amplificato dall’essere stata scaricata anche da uno che frequentava. Si è incattivita ulteriormente e continua a cercare il problema fuori da sè. Appoggiata da quei mentecatti della sua famiglia. A me fa veramente specie che tutto questo possa essere consentito. Tribunali, mediatori tutti neutri di fronte a questi problemi. Se il problema fossi stato io stai sicura che avrei avuto una diffida ad avvicinarmi ai ragazzi.agire con le mani legate è roba da maghi e io non lo sono.

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      1. Rifletto su una cosa… ognuno è il prodotto della propria storia e, di fatto di quelle della propria famiglia (costellazioni famigliari). La madre dei tuoi figli non stupisce che sia così, visto chi si trova alle spalle. (Al di là del fatto che questo non la deresponsabilizza dai comportamenti inaccettabili che attua)

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      2. Non capisco quale essere possa appoggiare la crescita dei ragazzi senza padre. L’altro giorno Lorenza ha detto a ex moglie che in genere hanno il problema opposto. Padri che dovrebbero occuparsi dei figli e invece se ne fregano. Lei ha questa fortuna e le pare incredibile il suo comportamento

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  5. Inquietante. Perdonami ma è altrettanto inquietante la tua frase :” a questa età i maschi vanno governati da maschi… non me ne vogliate signore mamme”, spero che sia un incidente dovuto alla rabbia e alla frustrazione che ti stanno infliggendo altrimenti, scusa, ma dovresti rivedere qualcosa anche tu. Io ho due maschi in adolescenza e preadolescenza, hanno bisogno di un educatore, un solido riferimento, una persona rigorosa ma non rigida, qualcuno che sia in grado di porre limiti senza essere ottuso, non è fondamentale il sesso. Che poi abbiano bisogno ANCHE di fare delle cose tra maschi (NOTA BENE non DA maschi che è un termine che proprio non sopporto) siamo d’accordo. Io sono sempre presente, gli ho insegnato a sciare, ad andare a cavallo a superare i loro limiti e le loro paure, a volte insieme e in accordo col padre, a volte da sola. Col grande parlo di sesso, di come si mette un preservativo, di che comportamenti sono graditi al sesso femminile e pongo il veto, totale e indiscutibile, su terminologie non appropriate con cui definire le ragazze a cui piace cambiare spesso partner. Io decido uscite e rientri, uso del cellulare ed eventuali sanzioni (tipo ieri il grande è tornato con 15 minuti di ritardo per la prima volta nella sua vita e oggi pomeriggio non potrà uscire). Il padre è una figura fondamentale nella loro crescita ed educazione, è sempre disponibile ma non sempre presente fisicamente perchè lavora in giro per il mondo. Sono due maschi consapevoli, educati e con limiti ben precisi. Il lavoro basta saperlo fare e, personalmente, quando ho avuto dubbi su come comportarmi mi sono rivolta a una psicologa dell’età evolutiva, alla letteratura e al confronto. Non mi piace questa discriminante di ruolo dovuta al sesso di appartenenza.

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  6. Cosa vuoi che ti dica… io adoro lavare i panni e stirare per i miei figli, preparare il letto e lavargli il bagno. Il nostro discorso è identico.. non ti è piaciuta la parola maschio… ma lo dici anche tu in ciò che mi scrivi. Il padre dei tuoi figli è un punto di riferimento fondamentale per i tuoi figli. Mi riferivo a questo.

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  7. gli adolescenti vanno governati, maschi e femmine. Tu hai due maschi, le cose sarebbero leggermente diverse con le femmine, ma leggermente. Comunque vanno governate. Forse prima.
    La madre dei tuoi figli è disturbata (uso una parola educata) te l’ho già detto e lo sai meglio di me. Andava contenuta moooolto prima.
    Tu troppo buono.
    Le mediatrici si sono arrese. Non è tanto giusto. Però spero facciano una relazione di fuoco, dove lo dicono che è disturbata ed incapace di educare.
    In bocca al lupo, non ho altre parole. Non ce ne sono. Tutta la tua storia è disarmante.

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    1. Si lo so che è disturbata… ahimè… la più grande paura ad andare via da casa anni fa è stata proprio questa. Quando gli amici che vedevano …mi chiedevano… ma come fai? Dicevo di non poter lasciare i miei figli in mano a questi pazzi. Poi ho mollato, non ce l’ho fatta più… sono andato via perchè si era andato oltre. Mi hanno detto che l’errore più grande è stato rimandare. Sarà così.Ho immaginato il casino, ma non pensavo lontanamente potesse accadere tutto quello che è accaduto. Non immaginavo nemmeno la chiusura totale dei ragazzi nei miei confronti. Non immaginavo… in sintesi. Col senno di poi errori ne ho fatti tanti. Si.
      Ho recuperato un po’ e mi è costata una fatica immonda. So anche che le mie riserve non sono infinite e quindi attraverso periodi in cui mi accontento e vado con un filo di gas, in attesa di una occasione. Questo è uno di quelli. Proverò da solo adesso, se non viene altro aiuto. Le mediatrici hanno fatto tanto, ma tanto proprio. Credo oltre il loro ruolo. Se hanno mollato è perchè si saranno stancate anche loro o perchè hanno visto che non c’è altro da fare. Ho cominciato a parlare con i ragazzi. Prima non volevano proprio ascoltarmi. Appena iniziavo un discorso mi zittivano dicendo di non voler ascoltare. Mettevano le mani alle orecchie e facevano versi con la bocca. Lo stare insieme negli ultimi periodi è servito a riaprire un po’ di dialogo. Ho parlato a entrambi e mi hanno ascoltato. Riproverò. Ho chesto loro una prova di maturità. Ho spiegato le mie difficoltà, ho spiegato che se un giudice ha stabilito delle cose, ci sono dei motivi. Non gli ho mai detto che la madre sbaglia. Gli ho chiesto: Ma come vi è venuto in mente che il dispositivo di un giudice si possa non rispettare?
      Avrei dovuto dire vostra madre è una stronza?
      Sto attento ad ogni parola che dico… . Ho spiegato diritti e doveri di un padre e diritti e doveri di un figlio. L’ho fatto in modo semplice. Per lo meno mi hanno fatto parlare, salvo poi ripetere a pappagallo le cose che dice la madre ovvero che sono grandi ed il giudice non può obbligarli. Tu che faresti?
      La mia storia è disarmante dici… In effetti mi sento disarmato in certi momenti. Poi c’è il tempo. Tra una udienza e l’altra passa una eternità. Al massimo due all’anno. Sul giudice non posso fare affidamento anche perchè ciò che accade pare non abbia alcuna rilevanza processuale. Ho ancora lo stimolo a pensare il da farsi per recuperare. Non sto pensando a indietreggiare. Forse questo è un buon segno.

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      1. Hai fatto bene a parlare con calma coi ragazzi.
        Purtroppo lei è come un disco che va sempre e loro assorbono.
        Tu continua.
        Loro cresceranno e ad uso tratto scoprirete che i semi hanno germogliato.
        Il cervello immagazzina tutto. Abbi fede, si farà strada in loro quello che tu faticosamente semini ora

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      1. Lo sto facendo proprio adesso! E hai ragione.. non avevo niente da leggere in questa giornata buia di influenza! E la tua storia mi ha completamente rapita.. forse perché alcune cose mi suonano familiari..
        hai mai pensato di pubblicarla in un libro?

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      2. Non scrivo a fini editoriali! 🙂 Scrivo per i miei ragazzi… perchè quando saranno adulti magari qui troveranno delle risposte a domande che verranno loro. E scrivo perchè per me è stata una grande valvola di sfogo… per non impazzire come dici tu. Fino ad ora ci sono riuscito … sembra.

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